Crisi d’impresa, Anc Ragusa critica criteri elenchi regionali degli esperti

L’Associazione nazionale commercialisti ha inviato una lettera al ministro della Giustizia in merito alla circolare dello scorso 29 dicembre con la quale il Ministero ha fornito le linee di indirizzo agli Ordini professionali per l’attività di selezione delle domande in relazione alla formazione degli elenchi regionali degli esperti indipendenti nella composizione negoziata della crisi d’impresa.

Con la missiva, che è stata trasmessa per conoscenza al Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, al Consiglio nazionale forense e a Unioncamere, Anc, assieme a un’altra associazione, Adr e Crisi, ha voluto evidenziare le numerose criticità contenute nella nota emanata dal ministero, che non è riuscita a fare chiarezza rispetto ai requisiti professionali per l’ammissione nell’elenco. Anche Anc Ragusa supporta tale presa di posizione.

“A dispetto, infatti, della volontà iniziale del Legislatore di valutare e distinguere i soggetti a seconda delle specifiche esperienze e competenze – spiega il presidente Anc Ragusa, Rosa Anna Paolino – la professionalità dei commercialisti non è considerata e oggi gli stessi, al pari degli altri soggetti professionali, sono tenuti a dimostrare esperienze nel settore della ristrutturazione aziendale e della crisi d’impresa, quando invece, in precedenza, data la natura stessa della loro professione, erano esonerati dal farlo. Anche la recente Legge 26 novembre 2021 n. 206, pubblicata in G.U. il 9 dicembre 2021 (Delega al Governo per l’efficienza del processo civile e per la revisione della disciplina degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie e misure urgenti di razionalizzazione dei procedimenti in materia di diritti delle persone e delle famiglie nonché in materia di esecuzione forzata) rischia fortemente di penalizzare la categoria.

I commercialisti, come evidenzia anche il presidente nazionale Anc Marco Cuchel, non sono ricompresi tra i soggetti che possono prestare assistenza in caso di ricorso alla negoziazione assistita per le controversie individuali di lavoro. Si tratta di una inspiegabile omissione da parte del Legislatore, che può generare misure in grado di ledere le competenze di una categoria, le cui prerogative professionali in ambito giuslavoristico sono sancite dalla legge 12/1979”. Anc si è è quindi rivolta al ministero competente per chiedere la modifica dei contenuti della circolare dallo stesso emanata.

Anc Ragusa, crisi, imprese

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