Politica urbanistica a Ragusa: le riflessioni del consigliere Iurato

“L’approvazione dello studio del fabbisogno abitativo da parte del Consiglio comunale è sicuramente un fatto positivo. E non è un caso che anch’io, sebbene espressione dell’opposizione, abbia votato a favore.

Bisogna, però, essere sinceri con la città. Questo non significa che a partire da domani non ci saranno nuove costruzioni. Infatti, l’atto approvato venerdì sera non fermerà le richieste presentate in passato dai costruttori e che hanno già firmato le convenzioni con il Comune e che, in pratica, sono state fatte salve.

E non si tratta, è bene precisarlo, di una o due richieste. Di certo, per il futuro è un atto di notevole rilevanza. Ma passerà ancora qualche tempo prima che questo stesso possa pienamente esplicitare i propri effetti. Purtroppo, il nostro territorio urbano continuerà a cambiare volto”.

E’ quanto afferma il consigliere comunale di Ragusa Prossima, Gianni Iurato, il quale si dice convinto che lo strumento principe per la pianificazione urbanistica debba essere il Prg e il Ppe per i centri storici. “Se, infatti – aggiunge – non si potranno più fabbricare nuove costruzioni, occorre dare la possibilità ai costruttori e ai cittadini di puntare sulla riqualificazione dell’esistente.

Dobbiamo fornire a ciascuno di loro la possibilità di guardare al centro storico con un occhio particolare”. Iurato, poi, non può fare a meno di rilevare che “in questi tre anni l’Amministrazione comunale e l’Ufficio tecnico competente, dal punto di vista urbanistico, per alcuni aspetti, hanno operato in continuità con le scelte fatte dalle vecchie Amministrazioni; vedi alcune varianti/modifiche convenzioni che hanno interessato alcune cooperative edilizie, vedi altresì la questione di un anno e mezzo fa riguardo alle decine di strutture turistiche pronte ad essere insediate in terreno agricolo.

Ben venga oggi, dunque, un ravvedimento sulla concezione del consumo del territorio, e sul nuovo studio del fabbisogno abitativo, sia da parte della politica sia da parte della struttura tecnica del Comune. È un fatto importantissimo aver trovato piena condivisione dell’atto da parte delle due realtà istituzionali”.

“Quello che mi lascia perplesso, però, in relazione allo studio del fabbisogno abitativo – aggiunge Iurato – ha a che vedere con le proiezioni demografiche. Si parte, infatti, dai 71.438 abitanti di quest’anno e si arriva ai 74.853 del 2041, con 3.415 unità in più. Stime, a mio giudizio, abbastanza rosee considerata la riduzione del numero delle classi nella maggior parte degli istituti scolastici, sulla base di una tendenza al ribasso che va avanti da otto anni a questa parte”.

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