La triste storia della Fornace Penna raccontata da Legambiente Scicli Kiafura

Dopo il desolante, ennesimo crollo che stavolta ha visto cadere in frantumi ben tre arcate della Fornace Penna, si registra in queste ore anche l’intervento di Legambiente Scicli Kiafura.

L’associazione invita a fare in fretta per cercare di salvare il salvabile e scrive: “Il crollo delle tre arcate della Fornace Penna sembra preludere l’ultimo atto.

Non si può fare a meno di ricordare la positiva interlocuzione del Circolo Legambiente Kiafura con il compianto Assessore Regionale Sebastiano Tusa, nel 2018. Il 13 settembre di quell’anno, in occasione della manifestazione regionale Salvalarte, Legambiente Kiafura consegnava all’Assessore Tusa una nota da sottotitoli eloquenti e premonitori: il sogno di un recupero – l’imminenza di un crollo – la volontà di agire.

Si chiedeva all’Assessore di prendere a cuore l’intera vicenda della Fornace Penna e di nominare un delegato che fosse il riferimento costante della società civile di Scicli e di quelle Istituzioni che volessero realmente interessarsi alle sorti del monumento.

Durante la manifestazione regionale Salvalarte del 2017, Legambiente aveva avviato una interlocuzione con il compianto Sovrintendente ai Beni Culturali di Ragusa Calogero Rizzuto, sempre con l’obiettivo di accelerare i tempi di un intervento che, altrimenti, rischiava di divenire tardivo.

Contestualmente, con il supporto di Legambiente nazionale era stato consegnato al ministro Franceschini un appello nel quale si mettevano in evidenza le ragioni per agire con la massima tempestività.

In questa carrellata di ricordi non si può omettere che il 6 maggio 2016 la Fornace viene sequestrata, con ventuno indagati per i reati di danneggiamento al patrimonio archeologico, storico ed artistico nazionale e per omissione di lavori in edifici o costruzioni che minacciano rovina, ma il tutto rimase senza seguito.

Né possono essere dimenticate le tante passerelle di personaggi politici, mentre risuona grottesco l’annuncio della rifunzionalizzazione dell’ex fornace Penna di Sampieri mediante un porzione dei famosi 50 milioni di euro per interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo di immobili del patrimonio e demanio regionale e agli immobili di interesse storico, artistico e monumentale.

Eliminata dal Piano triennale delle opere pubbliche del comune di Scicli, presente nel Piano Territoriale della ex Provincia di Ragusa, il recente passaggio della Fornace alle “cure” della Regione Siciliana, non affronta la questione dei tempi. Anzi, l’esperienza insegna quanto possano dilatarsi i tempi degli espropri, per spesso concludersi con un nulla di fatto. L’elevato numero di eredi avrebbe inoltre reso le trattative ancora più complesse di quanto già non potessero essere.

Veduta aerea della Fornace Penna

Legambiente Scicli Kiafura ha sempre sostenuto che il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio consente di intervenire in tutti quei casi di urgenza nei quali non si ottiene la collaborazione della proprietà, in quanto conferisce al Soprintendente il potere di adottare senza indugio le misure necessarie alla conservazione del bene.

Occorre intervenire al più presto e salvare il salvabile. Il cuore della Fornace, rappresentato dall’inestimabile forno Hoffmann, e il suo vessillo, la ciminiera sono ancora esistenti, come lo sono ampie parti della muratura progettata dall’ing. Ignazio Emmolo uno dei più illustri figli di Scicli”.

architettura, beni, legambiente

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