L’Europa fa un passo indietro: Buon Natale si potrà dire! Resta anche il nome di Maria

Per un attimo, ma solo per un attimo, ho rischiato di non potermi più chiamare Mariacarmela ma solo Carmela! Assurdo vero? A quanto pare una parte del mio nome, ovvero Maria, sarebbe stato considerato dalla Commissione Europea poco inclusivo. Ma come? Direte voi proprio il nome della Madonna?

Già proprio per questo perché troppo legato al cristianesimo e quindi? Bisogna usare solo nomi generici invece di cristiani. Lo sappiamo, sembra un’assurdità, e in effetti, anche la Commissione europea si accorta di avere davvero esagerato e, a quanto pare, ha fatto un passo indietro.

Ma andiamo con ordine. Per chi non lo sapesse, infatti, la Commissione europea aveva emanato un documento dal titolo #UnionOfEquality European Commission Guidelines for Inclusive Communication, rivolto esclusivamente ai dipendentiche indicava i criteri da adottare nella comunicazione esterna ed interna, per garantire l’inclusività. In particolare, nel testo, venivano elencate tutta una serie di regole che avrebbero cancellato l’uso di espressioni del vivere quotidiano comune. Quali?

Ad esempio, partendo dalla considerazione che non tutti sono cristiani e quindi, non tutti celebrano le vacanze natalizie, la Commissione raccomandava di “essere sensibili al fatto che le persone abbiano differenti tradizioni religiose” per cui invitava a sostituire la frase «il periodo natalizio può essere stressante» con «il periodo delle vacanze può essere stressante».

E ancora non sarebbe stato possibile utilizzare l’espressione “signori e signore” prima di un convegno, fino a situazioni paradossali come “colonizzare Marte” che bisognava sostituire con  “inviare umani su Marte”.

Insomma, tutta una serie di assurdità che di inclusivo non avevano niente e che avevano sollevato numerose polemiche da parte di migliaia di cittadini europei. Per fortuna però la Commissione, smascherata dai colleghi del “Il Giornale” che hanno scoperto questo documento, che in realtà non doveva essere di dominio pubblico, ha fatto un passo indietro.

Ed è stata proprio la commissaria europea alla Parità, Helena Dalli( una politica maltese del Partito laburista, commissaria europea all’Uguaglianza nella Commissione von der Leye), a spiegare la sua decisione: “La mia iniziativa di elaborare linee guida come documento interno per la comunicazione da parte del personale della Commissione nelle sue funzioni aveva lo scopo di raggiungere un obiettivo importante: illustrare la diversità della cultura europea e mostrare la natura inclusiva della Commissione europea verso tutti i ceti sociali e le credenze dei cittadini europei. Tuttavia, la versione delle linee guida pubblicata non serve adeguatamente questo scopo. Non è un documento maturo e non soddisfa tutti gli standard di qualità della Commissione. Le linee guida richiedono chiaramente più lavoro. Ritiro quindi le linee guida e lavorerò ulteriormente su questo documento“.

Ovviamente questa è solo una giustificazione dettata dalle polemiche, perché siamo certi che per prendere una simile iniziativa la Commissaria doveva essere convinta di ciò che faceva quindi, le sue parole di scusa servono davvero a poco e ci dimostrano che bisogna combattere per cambiare la visione di un’Europa che deve essere orgogliosa delle proprie radici e che deve insegnare il rispetto e l’inclusione ma non cancellando le tradizioni piuttosto facendole convivere pacificamente l’una nel rispetto dell’altra, perché, come dice la stessa parola, includere significa inserire come elemento aggiuntivo, a volte basterebbe usare semplicemente il vocabolario ed il buon senso.

E allora auguriamo a tutti, ed in particolare a coloro che portano il nome di Maria e Giuseppe,

BUON NATALE!

Mariacarmela Torchi

commissione europea, europa, helena dalli, Natale

Commenti (1)

  • Il documento era interno alla Commissione Europea e giustamente rappresentava la differenziazione che poteva sussistere e che sussiste tra le diverse realtà religiose. La destra, ovviamente, che generalmente dimostra con i fatti di sbattersene della religione cristiana, è esplosa in un orgasmo pre-elettorale : pensino alle loro porcate. Sui nomi Maria, Giuseppe, ecc. concordo perchè ognuno è libero di chiamarsi come ritiene opportuno. In generale il problema in Italia è che non si è capita la distinzione tra religiosità o laicità : la Chiesa è una cosa, lo Stato è tutt’altra cosa!

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