Tribunale di Modica, Claudio Fava propone Legge voto per ripristino delle funzioni giudiziarie

Vittoria – Tempi di tour elettorali anche per l’on. Claudio Fava ( Presidente della commissione antimafia dell’assemblea regionale siciliana ), che nei giorni scorsi ha manifestato il suo impegno politico anche a Vittoria, dove si vota 11 ottobre e che dal 2018 non ha più un consiglio comunale perchè sciolto e commissariato.
A Vittoria, a sostegno del candidato Sindaco Francesco Aiello, Claudio Fava ha tenuto un comizio giudicato scarlatto e riflessivo.
Ma Fava, presidente della commissione antimafia, oltre ai temi vittoriesi ha affrontato, cosa che forse è sfuggita a molti, la questione che riguarda il tribuale di Modica. A segnalarlo con un post garbatissimo su Fb, l’ex senatore del Pci Concetto Scivoletto
Per la verità è’ cominciato tutto agli inizi del mese di maggio, quando Claudio Fava ha espresso la propria disponibilità a sostenere le iniziative in programma nelle diverse sedi nazionali. Un adesione che lo stesso presidente del Comitato pro Tribunale, Enzo Galazzo, ha sottolineato per il ruolo e per la qualità del parlamentare.
Una battaglia che aveva a cuore anche l’indimenticabile avvocato Carmelo Scarso, scomparso un paio di anni fa.

L’avvocato Carmelo Scarso è stato, insieme al collega Enzo Galazzo, uno dei promotori del “Comitato Pro Tribunale di Modica”. Il suo contributo si è concretizzato nella ricerca di tantissime motivazioni giurisprudenziali che cozzavano contro un provvedimento, quello della cancellazione e l’accorpamento con quello di Ragusa, fuori da ogni logica, “punitivo” nei confronti di una istituzione centenaria come il Tribunale modicano, uno dei più antichi d’Italia, in un territorio di frontiera, omogeneo culturalmente e socialmente.
Come si ricorderà una delle sue ultime iniziative è stata, nel 2018, la richiesta di sequestro del Tribunale di Ragusa presentata proprio dall’avvocato Scarso per le criticità strutturali e per l’assenza di interventi ritenuti necessari, già segnalati al Ministero della Giustizia il 3 ottobre del 2013 dall’allora presidente del Tribunale, Giuseppe Tamburini, e dal procuratore del tempo, Carmelo Petralia. Un altro aspetto della vicenda, portato alla ribalta dall’avvocato Scarso, riguardava l’ipotesi di trasferimento degli uffici giudiziari di via Natalelli di Ragusa nel Palazzo Tumino con un contratto di affitto milionario a beneficio della società proprietaria dell’immobile, inutilizzato e vuoto da oltre venti anni. Con un particolare non da poco: il canone di affitto si sarebbe aggirato intorno agli 800.000 euro all’anno. In barba alle regole dettate – e mai applicate – dal risparmio auspicato, solo teoricamente, dall’accorpamento del Tribunale di Modica a quello di Ragusa con la riforma della geografia giudiziaria.
Invece, l’utilizzo delle strutture giudiziarie di Modica, Nicosia e Mistretta, immediatamente disponibili, a servizio dei Tribunali accorpanti, diluirebbe il flusso degli utenti, ridurrebbe gli assembramenti e risponderebbe ai ripetuti richiami di distanziamento imposti dalla gravissima emergenza coronavirus”.
Su tali presupposti il Comitato Regionale dei Tribunali soppressi di Modica, Mistretta e Nicosia hanno rivolto una pressante richiesta di incontro al Presidente della Regione, per porre fine ad un paradosso unico nel suo genere, che vede il servizio giustizia a costo zero negato ai cittadini a fronte dei maggiori oneri sostenuti dallo Stato con la nuova geografia giudiziaria in barba ai principi di risparmio di spesa e di maggiore efficienza della giustizia. La proposta è stata sottoscritta, per la Sicilia, da tutti i deputati del territorio ibleo (primo firmatario l’On Orazio Ragusa) oltre che dalle parlamentari Bernadette Grasso e Luisa Lanteri.
Intanto il Consiglio comunale di Pozzallo è già stato convocato – e quelli di Scicli e di Ispica lo faranno a breve – con all’ordine del giorno l’approvazione di una mozione tesa ad impegnare Parlamentari Nazionali, Regionali ed i Sindaci degli ex Circondari ad intervenire presso le competenti sedi istituzionali, per sollecitare l’adozione di atti che restituiscano ai territori il potere di esercizio di giustizia di prossimità.
Dopo quattro mesi da quelle dichiarazioni, l’on. Claudio Fava, coerentemente ha firmato la Proposta di Legge-Voto al Parlamento nazionale con la quale si prevede il ripristino della funzione giudiziaria dei Tribunali soppressi che nella nostra Regione sono -oltre Modica- Nicosia e Mistretta. L’on. Fava ha, altresì, sollecitato l’on . Stefano Pellegrino, Presidente della Commissione Affari Istituzionali, a incardinare al più presto la Proposta di Legge-Voto in Commissione al fine di assicurarne un rapido esame e la successiva approvazione da parte dell’Assemblea Regionale Siciliana.
Tutto ciò non è bastato a soddisfare gli animi di tutti, dopo aver appreso questa notizia, difatti, molti utenti sul web , hanno commentato con amarezza e confusione al riguardo :
“Basta chiacchiere se perso troppo tempo. Il disinteresse su questa questione si taglia a fette. È cominciata la campagna elettorale per le regionali ” – e ancora- ” Una proposta seria e tempestiva: la riforma della Giustizia in itinere ha già sollecitato una discussione sulla questione del fallimento degli accorpamenti allora operati con la legge Severino. Sulla medesima questione vi sono state iniziative politiche dell’On. Marialucia Lorefice che andrebbe coinvolta in una vicenda che riguarda tutto il territorio comprensoriale. Mai come ora vi sarebbero le condizioni per una rivisitazione della situazione”
“La chiusura del tribunale di Modica guarda caso ha mandato in prescrizione processi rilevanti a carico di certi i soliti noti. Dalle nostre parti certe riforme servono soprattutto a questi. Quella che deve essere smantellata è la catena perversa per la quale si innescano riforme che non servono ai cittadini ma a personaggi che vivono estraendo risorse dalla comunità”
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