Distretto Lattiero Caseario: preoccupazione per il prezzo del latte alla stalla

Occasione per dibattere il problema la Fiera Agricola del Mediterraneo in programma a Ragusa

Ragusa – La Fiera Agroalimentare Mediterranea, in programma a Ragusa dal 24 al 26 settembre, dovrà essere una concreta occasione per fare il punto sulla situazione zootecnica siciliana e sullo stato della Filiera e per confrontarsi coi rappresentanti di Governo al fine di difendere gli interessi dei produttori attraverso la tutela e la valorizzazione del latte siciliano e dei suoi derivati.

Sul prezzo del latte occorre intervenire per evitare la chiusura di altri allevamenti. Questo è quanto deciso oggi dall’Assemblea del Distretto Produttivo Siciliano Lattiero Caseario a seguito dell’ampio dibattito che ne ha caratterizzato i lavori.

Ed a tal fine è stato approvato un documento che in occasione della Fiera sarà consegnato ai rappresentanti del Governo Regionale e dell’Ars ai quali viene chiesto di farsi carico di tutte le azioni e di tutte le iniziative ritenute necessarie per venire incontro alle non indifferenti difficoltà degli imprenditori, e degli allevatori in particolare, costretti a subire l’insostenibile aumento dei costi di produzione e a dover registrare la corresponsione di un prezzo del latte per nulla remunerativo.

Diversi e tutti importanti i punti trattati per i quali il Distretto è impegnato per la difesa e la promozione e diffusione del “latte munto in Sicilia” e dei latticini e dei formaggi derivati. In tal senso è stato fatto riferimento alla costituzione del Consorzio di Tutela del latte vaccino ed ovicaprino QS-Sicilia (qualità sicura garantita dalla regione) ed alla già avviata organizzazione della certificazione che consente la etichettatura dei derivati per facilitarne la riconoscibilità da parte dei consumatori. Il documento fa riferimento, fra l’altro, alla introduzione in Sicilia della misura Psr per il benessere animali (la cui proposta è all’esame del tavolo tecnico che dovrà adeguarla alle indicazioni dell’UE) ed al monitoraggio del latte prodotto e trasformato in Sicilia ed alla istituzione in Sicilia dell’Istituto Regionale del latte e dei formaggi.

“Approfitteremo della Fam per accelerare le interlocuzioni in corso col governo regionale – ha sottolineato il presidente Enzo Cavallo. Vista la delicatezza del momento non possiamo non auspicare la massima collaborazione fra tutte le forze in campo per rispondere in maniera concreta e celere alle sempre più pressanti esigenze degli allevatori. Il continuo ed incontenibile aumento dei costi di produzione (mangimi, energia elettrica, carburanti, ecc) rende sempre meno remunerativo il prezzo del latte determinato unilateralmente dagli industriali del settore. Una situazione che costringe gli allevatori a produrre, fin che resistono, sotto costo. Non servono strumentalizzazioni o fughe in avanti che alla fine portano al nulla, ma strategie complessive mirate a dare nuovi sbocchi al mercato del latte siciliano sia vaccino che ovicaprino partendo dal monitoraggio della produzione, e dalla certificazione QS dando valore alla effettiva origine del prodotto siciliano e dei suoi derivati, nell’interesse anche dei consumatori”

DiProSiLac, Enzo Cavallo

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