Città e rifiuti, non è un caso, nè una coincidenza. Sono mancate le decisioni

Se le città in questi giorni sono state invase dai rifiuti non è certo per caso; e neppure per una sfortunata coincidenza, come vorrebbe fare credere qualcuno.

E’ il frutto di decenni di assenza di programmazione che coinvolge gran parte della classe politica che si è succeduta in questo lasso di tempo, e della cessione di quote sostanziali di capacità decisionale alle scelte populiste e prive di prospettive che molte amministrazioni hanno assunto.

No alle discariche, no agli inceneritori, no ai termovalorizzatori; insomma, no a tutto ciò che la moderna tecnologia propone per smaltire i rifiuti limitando al massimo impatto ambientale, ma anche i costi, divenuti insostenibili, per le amministrazioni, e, di conseguenza, per i cittadini.

Gli stessi cittadini che però si lamentano e che non esitano, anche in presenza di precisi divieti, a conferire, a tutte le ore del giorno e della notte, ed in tutti i luoghi deputati al deposito e non, montagne di rifiuti in una corsa all’inquinamento che ha avuto come conseguenza in alcune tra le città più grandi della provincia la costituzione di vere e proprie discariche abusive in pieno centro, con transenne e festucce colorate a delimitare aree ricoperte da montagne d’immondizia.

Certo i cittadini hanno le loro responsabilità, la classe politica passata le proprie, ma come non citare cosa accade in alcuni comuni, apartire da Modica, dove i netturbini sono in sciopero perché reclamano mensilità arretrate, e dove i rapporti tra amministrazione e ditta appaltatrice sembrano più improntati ad un contenzioso continuo piuttosto che alla leale collaborazione che ciascun ente dovrebbe pretendere dai propri appaltatori.

Perché poi avremo tanto da parlare di turismo, promozione, sviluppo, alberghi, bar e ristoranti, ma pensate ci sia un solo turista disposto a districarsi tra mucchi di rifiuti e un olezzo insopportabile per visitare San Giorgio o San Pietro, o il Duomo di Ibla?

Il riscatto del territorio non parte solo da sostegni e contributi, ma passa innanzitutto da scelte responsabili, coraggiose e coerenti che traccino il confine tra gestire e governare, laddove la gestione riguarda l’immediato ma è solo il governo delle città che può sviluppare un’idea vera e concreta di futuro.

inceniritori, termovalorizzatori

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