Se bisogna diffidare dal cioccolato di Bonajuto, allora è il momento di dire basta!

“Ritengo che sia arrivato il momento da parte mia di dire basta a questo scempio, fatto di e da persone che intendono che la tutela sia fatta da questa sorta di intimidazioni becere. Sono pronto a difendere le mie personali ragioni, quelle del prodotto e quelle della mia azienda nelle sedi opportune ma sia chiaro che non intendo più stare in silenzio”.

Lo sfogo amaro e al tempo stesso determinato è quello di Pierpaolo Ruta chiamato in causa per l’ennesima volta a proposito di Cioccolato di Modica. A provocare la reazione è stato il post apparso in queste ore sul profilo di Marcantonio Arturia, un giovane originario di Modica che vive e lavora in Germania dove è diventato un grande professionista della pizza ed è un grande appassionato della panetteria in generale.

Marcantonio è stato uno dei primi a sperimentare l’inclusione del cioccolato Bonajuto nei suoi impasti. A maggio del 2019 ( due anni fa ) sul suo profilo Instagram che non a caso ha denominato “Muricanu” pubblica uno scatto con una tavoletta di cioccolato Bonajuto ed un pensiero nostalgico rivolto alla sua città natale. Non è a conoscenza del fatto che da quando è intervenuto il regime di tutela IGP il cioccolato Bonajuto, scrive Pierpaolo Ruta, non può più essere definito “Cioccolato di Modica” e per questo utilizza la definizione #cioccolatodimodica come hashtag.

Stamattina a distanza di due anni appare sul suo profilo questa mattina un commento del profilo “cioccolatomodicaigp” che lo invita ad “iffidare dalle imitazioni”, un errore di ortografia che comunque non altera il senso di quello che si vuole dire: non fidarsi di quel cioccolato.

“Da diversi anni, spesso in silenzio, mi sono ritrovato ad arginare atteggiamenti del genere, come se lo scopo della tutela del prodotto “Cioccolato di Modica” dovesse essere unicamente volta a distruggere in maniera definitiva un’attività di produzione che esiste a Modica da più di 150 anni e che ha fatto del rigore e del rispetto della tradizione la sua bandiera – dichiara amareggiato il titolare dell’Antica Dolceria Bonajuto che parla di clima veramente triste e penoso per il prodotto e per la città tutta.

Qualche mese fa mi auguravo che questo clima da caccia alle streghe ( fatto di segnalazioni anonime, di azioni di bassezza inaudita, di sovvertimento di verità storiche ) potesse definitivamente cessare, mi sbagliavo e ne prendo amaramente atto ma ciò che non trovo ulteriormente sopportabile è questo vile richiamo all’imitazione, all’evocazione di un cioccolato che ha raggiunto la sua celebrità negli anni scorsi anche al lavoro instancabile di mio padre.

Se c’è qualcosa di cui sono certo oggi è che il nostro cioccolato, il suo stile di lavorazione, le sue caratteristiche non imitano proprio niente e nessuno e che non hanno assolutamente bisogno di farlo, viene prodotto come tutti sanno da sei generazioni con modalità da sempre pressoché invariate”.

Questo che vi abbiamo raccontato è l’ennesimo capitolo di una storia che continua a lasciare perplessi quanti seguono dall’esterno la diatriba che si trascina ormai da qualche anno. E’ vero che alla fine dei conti a parlare sono i fatti e i numeri, ma quando si interviene ufficialmente e pubblicamente per invitare a diffidare dalle imitazioni riferendosi al prodotto più antico e famoso della città, beh forse allora è davvero troppo!

cioccolato, modica, tradizione

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