Fondi del Psr, l’allarme del deputato Orazio Ragusa: oltre 120 milioni di euro a rischio

“Rischiamo una perdita di oltre 120 milioni di euro di risorse finanziarie del Psr. Per l’agricoltura siciliana sarebbe un colpo mortale”. E’ il presidente della commissione Attività produttive all’Ars, on. Orazio Ragusa, a rilanciare l’allarme legato al comparto dopo la lettera inviata dal capo di gabinetto del ministero delle Politiche agricole alla segreteria della conferenza Stato – Regioni.

“Sembrerebbe – sottolinea l’on. Ragusa – che si intendano dirottare i fondi dal Sud al Nord del Paese. Si propone infatti alla conferenza Stato – Regioni di accettare un criterio “oggettivo”, richiamando con questo ingannevole termine i criteri di riparto utilizzati per assegnare i contributi de minimis. La logica di distribuzione dei fondi de minimis è utilizzata, in agricoltura, per soddisfare esigenze emergenziali. E’ dunque ispirata da ragioni collegate al rimborso dei danni subiti, per i quali si tiene conto del peso della Produzione lorda variabile. Una modalità di calcolo che privilegia le Regioni del nord, dove si concentrano le principali produzioni agricole nazionali”.

” Le ragioni che ispirano invece la distribuzione dei fondi Feasr sono chiaramente indicate dalla normativa europea e sono esclusivamente indirizzate a colmare il divario tra le aree più ricche ed evolute e le aree più povere e marginali. Sovvertire questa logica significherebbe pugnalare alle spalle i nostri agricoltori, negando loro quei fondi che già spettano per gli accordi presi nel momento in cui ha preso il via la scorsa programmazione europea”.

“Tutto questo – contina l’on. Ragusa – costerebbe, complessivamente, alle Regioni del Sud un saldo negativo di oltre 407 milioni di euro. Si arriva addirittura all’assurdo giuridico di modificare modalità e schemi di riparto già in corso (ed approvati da tutti gli organi competenti) per ragioni incomprensibili. Non possiamo fare finta di niente e soprattutto non possiamo consentire che accada tutto questo”

” Ecco perché ci stiamo organizzando, anche in seno alla commissione, per rispedire al mittente questa irricevibile proposta. L’agricoltura siciliana non può subire, men che meno in questo complicato momento, un colpo basso del genere. Vorrebbe dire pregiudicare il futuro di migliaia di imprenditori del settore. Ed ecco perché ci aspettiamo anche che il Governo della Regione prenda posizione”.

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