Traffico internazionale di droga, arrestate nove persone, uno è pozzallese

I Carabinieri del R.O.S, con il supporto in fase esecutiva dei Comandi Provinciali Carabinieri di Torino, Ancona, Cagliari, Nuoro, Savona e Ragusa, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Torino su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 9 indagati, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti e per plurimi episodi di produzione, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti, con l’aggravante della trans-nazionalità.

Tra gli arrestati c’è pure il pozzallese Fabio Di Raimondo Metallo di 34 anni ritenuto uno dei punti di riferimento dell’organizzazione appena smantellata.

Di Raimondo Metallo, che alloggiava in una villa in Spagna, si occupava della coltivazione della droga e la procurava per poi immetterla sul mercato di Piemonte e in Sicilia.

Le indagini sono iniziate nel 2017 quando in estate iniziarono le ricerche del latitante Giuseppe Nerbo Junior che dopo essere riuscito a sfuggire nel novembre del 2016 a un provvedimento di custodia cautelare in carcere per l’omicidio di Patrizio Patti avvenuto a Monteu Roero in provincia di Cuneo il 9 giugno del 2015.

Grazie alla collaborazione con la Guardia Civil spagnola il 7 giugno 2017 consentì l’arresto nelle vicinanze di Barcellona di Giuseppe Nerbo Junior, ma allo stesso tempo fu scoperto che un sodalizio criminale operava un traffico di cocaina, hashish e marijuana tra Spagna e Italia. L’organizzazione aveva a capo proprio Nerbo che dopo l’estradizione in Italia grazie riusciva a introdurre illegalmente nell’istitituto penitenziario dove era stato recluso apparecchiature telefoniche e grazie anche attraverso colloqui riusciva a gestire il traffico internazionale. I “collaboratori” di Nerbo, inoltre attraverso manoscritti criptati e a mezzo corrispondenza tenevano informato di quanto succedesse fuori dal penitenziario e rendicontavano dei proventi che riuscivano a introitare dal narcotraffico. Il traffico, molto spesso veniva recapitato ai destinatari attraverso società di spedizioni ignare del contenuto dei colli all’interno dei quali erano nascosti dei GPS per tracciare gli spostamenti della droga.

L’operazione ha permesso di sequestrare ben 170 kg di stupefacenti tra hashish, cocaina e anfetamine e di scoprire le diramazioni dell’organizzazione oltre che in Spagna, in Piemonte, Sicilia e Sardegna. Al sodalizio, inoltre, sono stati sequestrati in via preventiva beni per l’equivalente di 700 mila euro.

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