Al Porto di Pozzallo il sit-in “Cedesi Attività”, Italexit Ragusa sostiene gli imprenditori

Ragusa – Ci sarà anche Italexit Ragusa a supportare la manifestazione “Cedesi Attività” che organizzata dall’Associazione “Mio Sicilia”, si terrà Venerdì al Porto di Pozzallo.

Al sit-in a difesa delle attività commerciali colpite dalle pesanti chiusure subite causa pandemia e alla quale hanno aderito anche Confimprese Iblea, l’Afi associazione fotografi e Cori Sicilia, interverrà a nome di tutte le imprese italiane colpite, Paolo Brachini presidente dell’associazione Mio Italia.

Così come in tutto il territorio nazionale, anche nella città marinara imprenditori della ristorazione,del turismo, del fitness, dell’intrattenimento, dello spettacolo, manifesteranno per rivendicare il diritto al lavoro, che in questi due anni è stato compresso dalle normative sanitarie imposte dai governi che si sono succeduti

“Appare ormai evidente – spiega il coordinatore provinciale di Italexit Emanuele Cavallo – che la curva dei contagi non è addebitabile alla frequentazione dei locali dove si esercitano queste attività. Di conseguenza, da un punto di vista della sicurezza sanitaria, la chiusura di queste attività si manifesta al quanto irrazionale, almeno ché non si voglia dare un colpo decisivo a queste categorie di imprese e alle relazioni sociali che vi si sviluppano attorno. Appaiono irrazionali nel momento in cui rimangono in piena attività tutte le altre categorie di imprese, dai supermercati alle industrie, dagli artigiani alle edicole, luoghi in cui il virus è libero di circolare e nessuno pare abbia paura. Per non parlare dei trasporti pubblici, dove gli assembramenti sono l’essenza. Le imprese interessate alle misure restrittive – continua – sono veramente in difficoltà, gli imprenditori stanno vivendo momenti difficilissimi, senza adeguati ristori e soprattutto senza alcuna certezza, senza una visione per il futuro delle loro attività e arrabbiati perché hanno investito nel predisporre tutte le misure di sicurezza impostigli dal precedente governo a garanzia degli avventori e costretti a stare chiusi. Sono arrabbiati perché ritenuti untori. E’ evidente che se lo Stato non è in condizioni di garantire sufficienti risorse per le chiusure, non possono essere queste categorie a pagare il prezzo più salato di questa assurda vicenda. Crediamo sia arrivato il momento di fare riaprire. In sicurezza ma fare riaprire in modo che, anche se a regime ridotto, queste imprese possano compensare gli insufficienti ristori. Riaprire queste attività – prosegue Cavallo – significherebbe anche ripresa delle relazioni umane, la ripresa di un briciolo di vita quotidiana e soprattutto ridare dignità a uomini e donne che del lavoro ne fanno una ragione di vita, quel lavoro posto a fondamento della nostra Repubblica. Tutto ciò dovrà avvenire prima che sia troppo tardi. Italexit – conclude Emanuele Cavallo – ha appoggiato tutte le iniziative di dissenso verso queste scelte, organizzate dalle varie Associazioni, che in queste settimane si sono svolte in diverse Città italiane e venerdì non farà mancare il proprio sostegno neanche a Pozzallo, perchè quello che stanno vivendo questi settori non è solo un problema loro”.

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