Bennardo: “Segnale positivo, la norma funziona”

Ragusa – Sono 345, ad oggi, le richieste pervenute agli uffici comunali di Ragusa da parte di cittadini domiciliati in un Comune diverso da quello di residenza, che intendono esercitare il diritto di voto fuori sede in occasione del referendum dell’8 e 9 giugno.

A evidenziarlo è il consigliere comunale Federico Bennardo, che ha ottenuto i dati tramite una richiesta di accesso agli atti.

“Un dato significativo – commenta Bennardo – che conferma l’efficacia della norma sperimentale introdotta con l’articolo 2 del decreto legge 27/2025. Dopo una prima fase riservata agli studenti, oggi la possibilità di votare fuori sede si estende anche a lavoratori e persone fuori sede per motivi di cura. Un’estensione che sta dando buoni frutti”.

Rispetto alle elezioni europee del 2024, quando le istanze erano state 187, l’incremento è evidente: quasi il doppio. “Segno – prosegue il consigliere – che questa misura risponde a un bisogno reale e che il percorso intrapreso dal legislatore è quello giusto. Ringrazio anche i funzionari comunali per il lavoro svolto nell’accogliere e gestire le richieste”.

Dalla stessa rilevazione emerge però un dato opposto: solo 13 sono le domande presentate da cittadini domiciliati a Ragusa ma residenti altrove, per votare nel capoluogo ibleo. “Un numero contenuto – osserva Bennardo – che segnala come Ragusa, a differenza di altre città universitarie, non registri una forte presenza di fuori sede”.

Infine, uno sguardo al profilo politico del voto fuori sede: “Alle ultime consultazioni, il voto dei giovani fuori sede ha mostrato orientamenti differenti rispetto a quelli del corpo elettorale complessivo. Anche stavolta potremmo attenderci segnali nuovi e interessanti. L’obiettivo, in prospettiva, è che questa procedura venga stabilizzata e resa definitiva”.