Comune Comiso commissariato: il sindaco parla di intempestività ma Lista Spiga chiede le dimissioni

La notizia è già stata data ieri: Il Comune di Comiso non ha approvato nei tempi previsti dalla legge il bilancio di previsione 2025-2027 e la Regione Siciliana, ha nominato un Commissario straordinario.

I commenti però continuano a fioccare. Se il sindaco Maria Rita Schembari appresa la notizia aveva espresso il suo stupore definendo la nomina “misura intempestiva, perché il bilancio è stato approvato in giunta il 2 aprile, ma il decreto di nomina del commissario è stato firmato 7 giorni dopo e dunque non sarebbe stato necessario inviare il commissario”, non la pensa così il gruppo consiliare della Lista Spiga.

“Nulla di nuovo, visto che mai, dal 2018, anno di insediamento della prima Amministrazione Schembari, l’Ente è riuscito ad approvare un solo strumento finanziario nei termini di legge, nonostante l’avvicendarsi di tre assessori al bilancio e altrettanti esperti a vario titolo che avrebbero dovuto supportarli.

Ma questa vicenda assume profili sorprendenti sia per le reazioni di chi non rispetta i temi obbligatori, quasi che la colpa del commissariamento sia ora di chi nomina il commissario e non di chi non ha fatto il proprio dovere, sia per i contenuti economici dei provvedimenti attesi.

Assistiamo allibiti infatti a un comunicato del Sindaco che definisce la nomina del commissario intempestiva perché la giunta il 2 aprile scorso avrebbe approvato la proposta di bilancio per il consiglio comunale, dimenticando che il bilancio doveva essere approvato dal consiglio stesso entro e non oltre il 28 febbraio e invece non si sa ancora quando il documento verrà esaminato dall’aula. Capisco che i nostri amministratori siano ormai abituati ai loro ritardi, ma la legge non si abitua a chi non rispetta i termini obbligatori. Altro che intempestività, la misura è persino in ritardo!

Poi ci sono i contenuti preoccupanti che questi provvedimenti ritardatari promettono, o forse, per i cittadini, sarebbe meglio usare il termine “minacciano”.

La scorsa settimana infatti la maggioranza, con il voto contrario delle opposizioni, si è approvata un piano di acquisto dei beni e dei servizi che prevede livelli minimi di spesa per le prestazioni di assistenza alle fasce più deboli della cittadinanza nel 2025 e riduzioni drastiche negli anni 2026 e 2027.

Stiamo parlando di servizi come il ricovero dei disabili mentali e dei minori in comunità alloggio, che si ridurranno a un terzo della spesa, dell’assistenza a disabili gravi adulti e minori, che si azzererà dal 2026, della refezione scolastica, per la quale la spesa per acquisto delle derrate alimentari è prevista in costante riduzione. O si prevede un miracolo che consenta la guarigione dei disabili e la capacità di non nutrirsi dei bambini comisani o c’è qualcosa che non va.

Unico dato in controtendenza quello dei costi, e quindi delle bollette, per i rifiuti che, nonostante promesse di riduzione continue, sono previsti in crescita nel triennio. Qui di intempestiva resta probabilmente solo l’impossibilità di cambiare i nostri amministratori immediatamente!” concludono Gaetano Gaglio ed Erica Adamo.

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