Elezioni ex provincia: la Dc-Radici Iblee si scaglia contro le destre, i sindaci e la furbata delle liste

Nel mirino sempre Maria Monisteri sindaco di Modicana, definita “è tuttarobamia” dal consigliere Covato
Cominciamo con il dire che la Dc-Radici Iblee, vuole distinguersi da tutti, da cui oramai prende le distanze, anche quando non richiesto. E così, anche la presentazione ufficiale del candidato e della lista, è stata programmata non a Palazzo del Fante, come gli altri, ma in un resort.
La conferenza si terrà sabato 12 aprile 2025 alle ore 11:00, presso Poggio del Sole Resort a Ragusa.
All’evento saranno presenti Totò Cuffaro, segretario nazionale della Democrazia Cristiana, il deputato regionale Ignazio Abbate, presidente della I Commissione Affari Istituzionali all’Ars e Anna Maria Aiello, segreteria provinciale DC.
Sarà l’occasione – si legge in un comunicato – per presentare ufficialmente alla stampa non solo i candidati, ma anche il programma elettorale che la DC – Progetto Radici Iblee intende portare avanti per il rilancio e la valorizzazione del territorio ibleo.
A questo appuntamento di sabato, la Dc e Radici Iblee, arrivano dopo aver infuocato l’ambiente, distribuendo critiche e pagelle a tutti gli avversari, minacciando azioni e mettendo in guardia alcuni candidati.
Liberi di criticare gli altri, ma in politica, generalmente, si va cauti, perchè nessuno possiede la verità. E poi, mai dire mai. Noi cerchiamo di salvaguardare i nostri lettori e ci sforziamo di fare capire il significato di comunicati e prese di posizione.
Ma non è semplice, in un momento difficile,, perchè la gente, ancora non ha capito perchèè tutto questo trambusto, per una elezione, importante, ma dove l’elettorato attivo è rappresentato da consiglieri e sindaci dei 12 comuni della Provincia di Ragusa. Per dirla in soldoni, un paio di centinaia e passa di persone che il 27 aprile andranno a votare per i cittadini della provincia di Ragusa.
E qui ci sovvine il compianto presidente del consiglio comunale di Modica, Avv Carmelo Scarso, il quale in piena seduta di consiglio, tanti tanti anni fa, utilizzò un detto siciliano che lasciò tutti a bocca aperta “U lupu urutta so chi mancia” riferito ad un intervento piuttosto duro fatto allora durante la seduta che lui presiedeva. A volte infatti solo i detti siciliani sanno esprimere appieno quello che si vuole dire riferito a determinate situazioni.
E l’espressione dell’avv. Carmelo Scarso, sembra calzare a pennello per commentare quello che viene detto nel comunicato del consigliere della Dc Piero Covato e ancora di più nel comunicato del gruppo Democrazia Cristiana- Progetto Radici che poi diciamo ha dietro la stessa persona ad ispirare, decisioni, scelte e comunicati.
Il comunicato di Radici esordisce dichiarando: “Altro che coesione. Altro che vittoria certa. Le Destre, a queste elezioni provinciali, si presentano con ben tre liste a sostegno della stessa candidata presidente. Una frammentazione che smentisce nei fatti ogni proclama di unità e svela la realtà: non c’è alcun progetto politico comune, solo un’ossessione per le poltrone”.
Verrebbe da dire, da quale pulpito viene la predica? Forse Radici e la Dc ed in testa il suo leader in provincia di Ragusa, l’on.le Ignazio Abbate, dimentica l’errore commesso che lo ha portato ad essere isolato dal centrodestra, che è stato lui, un mese prima, a fare un passo avanti senza attendere la condivisione del tavolo che a suo dire avrebbe dovuto appoggiare il candidato scelto esclusivamente da lui per quella “ossessione di poltrone” che gli appartiene. Ma il comunicato procede con questa sorta di delirio in cui vengono messi in evidenza, tutti gli errori compiuti dal gruppo della Dc e che vengono, ora, imputati agli altri:
“Se davvero ci fosse visione, se davvero ci fosse compattezza, non sarebbe stato più logico e trasparente presentarsi con una sola lista? E invece no: liste costruite a tavolino, pensate solo per blindare i seggi con i resti, per garantirsi numeri e ruoli, senza alcun rispetto per i cittadini e per i territori”
E ancora “La realtà è sotto gli occhi di tutti: nessuna delle tre liste è riuscita a presentare i 12 candidati previsti. La lista con il simbolo di Fratelli d’Italia arriva a 11, mentre le altre due – Forza Italia e Voce Comune – sono composte da appena 6 candidati ciascuna. Due liste che avrebbero potuto benissimo unirsi in un’unica compagine da 12 candidati, ma che sono state volutamente tenute separate solo per sfruttare il meccanismo dei resti e cercare così di ottenere più seggi, anche a costo di indebolire la rappresentanza territoriale. E ancora prosegue il documento.
“La lista con il simbolo di Fratelli d’Italia è l’esempio lampante di questa logica: è stata realizzata esclusivamente per portare in Consiglio il Sindaco di Santa Croce Camerina, civico fino a ieri. A Comiso figurano la Presidente del Consiglio e due consiglieri, a Vittoria altri tre candidati. Un’operazione chirurgica di occupazione, non di rappresentanza”.
“Ancora più sconcertante la lista Voce Comune, che altro non è che la somma artificiale di Lega e MPA. Perché non mettere le sigle dei partiti? Dentro troviamo i sindaci di Ragusa e Modica, accompagnati da quattro comparse messe lì per fare numero. Nessuna attenzione alle comunità, nessun criterio politico: solo una rincorsa alla visibilità personale”.
E dispiace – sì, dispiace davvero – vedere consiglieri che si prestano a questo teatrino, rendendosi complici di un meccanismo che serve solo a garantire spazi di potere a pochi noti, a discapito del bene collettivo.
La lista DC – Progetto Radici Iblee è presente per difendere i territori, per rappresentare davvero le persone, non per sedere su una sedia a ogni costo. La nostra presenza in ogni Comune della Provincia di Ragusa, con candidati radicati nel territorio, ne è la conferma. Poi la nota si occupa di ciò che avverrà in caso di elezione di alcuni candidati. Vediamo quali.
Ci riserviamo, si legge nel comunicato stampa, di far valere l’ineleggibilità del consigliere del CDA della SRR, candidata alla presidenza, e del presidente della SRR, candidato al consiglio provinciale. Allo stesso modo confermiamo l’incompatibilità tra la carica di consigliere provinciale e quella di componente dell’Assemblea dei Sindaci, che vale per tutti i sindaci candidati al Consiglio provinciale e che potrà essere rimossa solo con le dimissioni da consigliere provinciale”.
Un comunicato che, alla vigilia della presentazione del Preidente e delle liste del centrodestra, vuole fare la predica a tuttti gli attori in campo, ma che, per i bene informati è solo una ammissione di colpa da parte della Dc che ha capito di aver sbagliato tutto in queste elezioni perché alla fine chi troppo vuole nulla stringe.
E come se non bastasse al comunicato della Dc provinciale si aggiunge quello del capogruppo della DC al Consiglio Comunale di Modica, Piero Covato che trascende anche i limiti della buona educazione definendo il sindaco di Modica, “Maria è tuttarobamia” che fa sorridere di un sorriso amaro pensando sempre a quel “lupo che urutta so chi mancia”.
Sinceramente preferiamo fare una cortesia al consigliere Covato ed evitare di riportare il comunicato frutto sicuramente di una decisione maturata senza fare appello a quella sua ultra trentennale esperienza fra i banchi di Palazzo San Domenico. Esperienza che tutti gli riconoscono.
Parole che non stanno né in cielo né in terra. Riportiamo, a beneficio dei nostri lettori, però la chiosa finale: “Ognuno è libero di dire la sua ma alla fine decido io. Ecco questo potrebbe essere lo slogan che accompagna la candidatura di Maria Monisteri “è tuttarobamia” al consiglio provinciale. E diciamo che se così fosse avrebbe avuto un ottimo maestro.
Anna Maria Aiello, ignazio abbate, Maria Monisteri, Totò Cuffaro