Appalti pubblici e pari opportunità alle imprese: nota di Ance Ragusa alle stazioni appaltanti iblee

Divieto di utilizzo del sorteggio per la selezione degli operatori economici da invitare alle procedure negoziate per l’affidamento di contratti sotto soglia. E’ il senso della nota che Ance Ragusa ha inviato a tutte le Stazioni Appaltanti iblee e ai loro dirigenti degli uffici Appalti e Contratti.
“La comunicazione – chiarisce il direttore di Ance Ragusa, Giuseppe Guglielmino – fa riferimento ai recenti pareri (3023 e 3024 del 27 febbraio 2025) dell’Ufficio legale di supporto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), che rafforzano il divieto sancito dall’articolo 50 e dall’allegato II.1 del Codice degli Appalti (D.L.vo 36/2023)”.
In particolare, il MIT ha chiarito che:
• Il sorteggio non può essere utilizzato in nessun caso per individuare gli operatori economici da invitare, neanche tra coloro che abbiano manifestato interesse alla procedura;
• Le stazioni appaltanti devono adottare criteri oggettivi, trasparenti e preventivamente definiti per la selezione degli operatori economici;
• In presenza di un albo o elenco di operatori, è necessario un regolamento interno che ne disciplini la gestione e i criteri di scelta. In assenza di tale regolamento, i criteri devono essere individuati nella determina a contrarre;
• L’ANAC, nel comunicato del Presidente del 5 giugno 2024, ha fornito esempi di criteri selettivi per garantire una selezione concorrenziale e trasparente degli operatori economici.

“Il rispetto delle regole negli appalti pubblici è fondamentale per garantire trasparenza, concorrenza e pari opportunità alle imprese – spiega il presidente di Ance Ragusa, Giorgio Firrincieli – infatti, il divieto di sorteggio rappresenta un principio chiaro ed essenziale per evitare distorsioni del mercato e assicurare che le procedure negoziate siano condotte con criteri oggettivi e verificabili. Infine – conclude Firrincieli -, abbiamo suggerito di ampliare la platea minima di operatori economici da invitare alle procedure negoziate, ipotizzando almeno 30 soggetti, e di prediligere procedure aperte per appalti di importo superiore a un milione di euro, applicando l’inversione procedimentale per garantire celerità negli affidamenti”.
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