Revocato al Comune di Ragusa finanziamento di 3 milioni e mezzo per la pubblica illuminazione

Il Dipartimento regionale dell’Energia della Regione Siciliana ha revocato al Comune di Ragusa un finanziamento di 3 milioni e mezzo di euro per il progetto di riqualificazione e di efficientamento della pubblica illuminazione che era stato concesso nel settembre del 2021.

A darne notizia è la deputata regionale del M5S, di Ragusa, Stefania Campo, che approfondendo la vicenda, ha appurato che fra lo stesso Dipartimento e il Comune, in questi anni, è intercorsa una interlocuzione che tuttavia non ha sortito risultati utili alla risoluzione della controversia e quindi proficui alla città di Ragusa. La Regione a settembre aveva già avviato il procedimento di revoca, concedendo la possibilità di un’audizione e della presentazione di documentazione idonea a giustificare il mancato avvio delle attività. Ma, a quanto pare, l’audizione non è servita e la revoca adesso è ufficiale.

Una ditta partecipante impugnò l’affidamento fatto ad un’altra ditta tramite la troppo consueta procedura di PPP, ovvero Partenariato pubblico-privato. Dopo di che, nonostante il TAR in data 24 maggio 2024 avesse certificato la giustezza dell’affidamento, il Comune di Ragusa non sembra abbia più dato seguito agli impegni sottoscritti con il Dipartimento regionale all’Energia, né comunicato allo stesso la decisione del TAR in favore del Comune e della ditta affidataria dei lavori e del servizio.

Ovvero, dal mese di maggio al mese di settembre 2024, quindi per circa 4 mesi, al Comune di Ragusa, nonostante il rischio di annullamento del TAR fosse stato definitivamente archiviato, e mentre avanzava l’altro ben più grave pericolo della possibile revoca del finanziamento da parte della Regione, non si sarebbe mossa foglia: nessuna nota municipale al Dipartimento e nessuna concreta attività avviata per confermare il progetto già finanziato”.

“A questo punto – si chiede la portavoce del M5S – è lecito domandarsi cosa sia accaduto in questo lasso di tempo in cui il Comune è rimasto in silenzio. C’è stato un ripensamento? Si è trattato di negligenza? Una vicenda burocratico-amministrativa che si sarebbe dovuta gestire sicuramente con più accortezza. Lavorando in sinergia, certamente si sarebbero potuti ottenere risultati più sostanziosi per la Comunità.

Purtroppo, l’attuale Amministrazione non brilla per volontà di condivisione e di coinvolgimento, preferisce muoversi in autonomia, se non in immotivata autarchia, ed ecco che i risultati continuano a venire a galla. Ovviamente, arrivati a questo punto, riteniamo doveroso che il Comune proceda con un ricorso al TAR contro tale decreto di revoca, oppure con un ricorso straordinario al presidente della Regione, perché non è possibile che si perdano milioni e milioni di euro, già assegnati alla comunità, per responsabilità di cui i cittadini non sono né consapevoli né responsabili” conclude la Campo.

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