Alla ex Provincia clima pesante e due conferenze stampa per scambiarsi accuse e azioni legali

All’interno del Palazzo di Viale de Fante, il Direttore Generale Nitto Rosso, tuona contro l’ex Senatore Gianni Mauro ed il deputato Nello Dipasquale. Quest’ultimo risponde convocando i giornnalisti nella scalinata. Il nodo del contendere, un Concorso “sartoriale” per Direttore Amministrativo con l’unico candidato il Direttore Generale
È stata certamente scritta una brutta pagina nella storia del Libero Consorzio provinciale di Ragusa che forse non a torto qualcuno ha deciso di tornare a chiamare Provincia di Ragusa visto che di libero ci sembra ci sia ben poco. E lo dicono i fatti non certo noi.
Questa mattina infatti si sono verificati due episodi spiacevoli per come sono stati gestit. Il primo che l’ingresso in un palazzo pubblico sia stato interdetto ad un deputato regionale di questa provincia, Nello Dipasquale che è stato anche Presidente del Consiglio Provinciale che si è visto costretto a tenere una conferenza stampa sulle scale e il secondo è che all’interno della provincia sia stata tenuta una conferenza stampa alla presenza di giornalisti e dipendenti stessi della provincia, chiamati a raccolta, dal Direttore dell’Ente Nitto Rosso per ascoltare le sue personali comunicazioni.
Ma la motivazione è stata subito chiara quando lo stesso Direttore ad inizio della sua conferenza ha elencato tutto il lavoro svolto nei suoi 200 giorni alla guida di fatto di questa Provincia a tal punto che le male lingue ritengono che la sua figura ha per certi versi oscurato quella della Commissaria Valenti che questa mattina, pur rinnovando il suo sostegno a Nitto Rosso, non era presente al suo fianco.

Ma qual è stata la notizia bomba di questa conferenza? Nitto Rosso non si dimette e annuncia di aver presentato un esposto in Procura per estorsione perpetrata con l’utilizzo della diffamazione nei confronti di Nello Dipasquale, Giovanni Mauro, in quanto editore del giornale l’Identità e altre persone di cui, scusate il gioco di parole, non ha voluto svelare l’identità: “Noi non ci facciamo ricattare da queste persone” ha dichiarato Rosso.
L’oggetto dello scontro lo sappiamo è il concorso di dirigente amministrativo, concorso che come vi abbiamo spiegato in questo articolo (leggi qui) ha visto la partecipazione unica dello stesso Rosso e l’esclusione di altri 7 partecipanti. Ma Rosso continua a rivendicare la trasparenza e la legalità del concorso in questione, e dopo aver annunciato le sue dimissioni fa un passo indietro perché, spiega in conferenza stampa, ha ricevuto numerosi attestati di solidarietà dai sindaci di questa provincia a cominciare da quello di Modica Maria Monisteri, passando da quello di Ragusa, fino a quello di Vittoria Ciccio Aiello, lo stesso che subito dopo ha partecipato alla conferenza stampa di Nello Dipasquale, ma di questo vi diremo dopo.
Fra i messaggi di solidarietà anche quello del deputato nazionale Nino Minardo e poi il sostegno fisico della deputata del Movimento Cinque Stelle Stefania Campo presente oggi alla Provincia ma solo ala conferenza che si è tenuta all’interno. Strano ma vero considerate le numerose battaglie fatte insieme al collega Nello Dipasquale. Nessuna solidarietà invece da parte dell’on Ignazio Abbate che anzi è stato uno dei firmatari dell’ordine del giorno, assieme all’on Giorgio Assenza.
Eppure Nitto Rosso è un cuffariano doc e questo la dice lunga sui rapporti piuttosto tesi all’interno della Nuova Dc. Che Abbate dopo la sanità stia perdendo anche il controllo sulla Provincia? Ma torniamo all’argomento all’ordine del giorno.

Dalla conferenza stampa si deduce che Nitto Rosso è una vittima e lo dice chiaramente, vittima di quelle persone che non accettano che lui ha potere, molto potere. In particolare ha denunciato con tanto di nome e cognome l’ingerenza di Giovanni Mauro che gli avrebbe chiesto in un incontro a casa dello stesso Mauro di fare un passo indietro per sistemare qualcun altro.
Alla fine fra le righe Nitto Rosso dice che forse rinuncerà a partecipare al concorso tanto chiaccherato perché non ha la lucidità di studiare dopo quanto accaduto. Un escamotage per uscire da questa situazione in maniera diciamo pulita ed indolore. Ma, tra i suoi detrattori c’è chi sostiene che la sua decisione di non dimettersi sia una mossa pensata per evitare di ammettere le proprie responsabilità cosa che avrebbe fatto decidendo di abbandonare il suo attuale ruolo alla provincia.
Ma le parole di Nitto Rosso soprattutto nei confronti di Giovanni Mauro non potevano passare inosservate ed ecco infatti arrivare la replica dello stesso Mauro che riportiamo integralmente:
“Apprendo, con non poco sconcerto– dichiara Mauro-delle dichiarazioni mendaci e diffamanti rese da Nitto Rosso nell’ambito dell’odierna conferenza stampa convocata presso il LC di Ragusa e non posso che rilevare la assurdità delle stesse in quanto prive di ogni fondamento di realtà e verità. Dico questo in quanto avendo appreso che avrei incontrato Rosso il 20 novembre 2024 per fargli, sempre a suo dire, pressioni ai fini di un collocamento a qualche mio favorito, mi occorre precisare che non ho mai organizzato incontri per raccomandare alcuno. Ed anzi ripercorrendo la mia chat whatsapp con Nitto Rosso, ritrovo che proprio il 20.11.2024 alle ore 18.33, fu lui a scrivermi per chiedere a me un incontro per l’indomani alle ore 17, volendomi sottoporre una sua problematica. Incontro effettivamente avvenuto a casa mia il giorno successivo, sui cui contenuti sarò ben lieto di poter riferire all’autorità che riterrà di indagare su questa penosa vicenda. Pertanto, comunico di avere già conferito mandato ai miei legali per predisporre querela per diffamazione in danno di Nitto Rosso”
Dove sta la verità? Sarà un giudice a stabilirla. Certo lo spettacolo non è stato e non è dei migliori, visto che la telenovella, a puntata, è destinata ancora a durare.
Ma andiamo avanti perché questoche vi abbiamo raccontanto è quello che è successo all’interno di Palazzo di Viale Del Fante. Ora c’è il fuori.

All’esterno, come dicevamo, l’on Nello Dipasquale ha tenuto la sua di conferenza stampa alla presenza del segretario cittadino del Pd Peppe Calabrese, del segretario provinciale del Pd Giaquinta, di alcuni consiglieri del partito ma anche di alcuni sindaci come quello di Pozzallo Roberto Ammatuna, di Chiaramonte Mario Cutello, di Vittoria Ciccio Aiello che a microfoni spenti ha effettivamente confermato di aver ricevuto a Palazzo di città Nitto Rosso e di aver espresso la sua vicinanza per quanto stava accadendo apprendendo con rammarico la notizia delle sue dimissioni. Aiello si giustifica dicendo “La politica è una cosa i rapporti personali sono altro”.
Ma andiamo avanti, e torniamo alle parole del deputato Nello Dipasquale che in prima battuta chiede scusa a noi giornalisti per essere costretto a tenere questa conferenza sulle scale della Provincia. “Non ci hanno voluti perché parliamo male di loro- dichiara Dipasquale– loro che si sentono i padroni, loro decidono chi deve entrare, come fare i bandi, se la commissione deve essere nominata o sorteggiata tutte cose legittime ma scorrette da un punto di vista politico e amministrativo ci sono altri modi per farle in maniera trasparente e in maniera da poter garantire a tutti la partecipazione. Nessuno ci può chiudere la bocca continueremo a denunciare questa attività politica e gestionale discutibile.”
Insomma, ribadisce la sua determinazione a portare avanti questa battaglia sostenuta ieri in Aula a Palermo all’unanimità o quasi dalle forze politiche presenti in maniera trasversale che hanno firmato un ordine del giorno che impegna il Governo Regionale a bloccare i concorsi avviati in generale dai Commissari Straordinari dei Liberi Concorsi in attesa degli assetti politici che si configureranno ad aprile dopo le elezioni di secondo livello.
E quando parla di concorsi Dipasquale fa riferimento anche al Concorso che è in svolgimento per quanto riguarda la figura di un “Specialista della comunicazione istituzionale e nei rapporti con i media”. Anche questo un concorso che come rilevato anche dall’Agirt e dall’Assostampa presenta delle anomalie tali da ritenere il concorso potenzialmente illegittimo.
Fra l’altro pare che pur essendo stato richiesto come requisito quello di essere giornalista professionista, allo stesso stanno partecipando giornalisti pubblicisti che si sono appellati alla Legge 150 sulla Comunicazione Pubblica.
Un caos totale a cui è necessario porre fine affinché i cittadini possano tornare a fidarsi delle istituzioni che non possono e non devono prestarsi ai giochi di una parte della politica che le utilizza per sistemare amici e parenti.
Ciccio Aiello, concorsi, Giovanni Mauro, governo regionale, ignazio abbate, libero consorzio comunale di ragusa, Maria Monisteri, Nello Dipasquale, Nitto Rosso, provincia di Ragusa, Stefania Campo