Ispica, la sfiducia al sindaco Leontini non è passata, sono mancati i voti necessari

Il sindaco Innocenzo Leontini non è stato sfiduciato. Non sono infatti bastati i voti favorevoli dei 9 consiglieri comunali di opposizione a far passare la mozione di sfiducia. Ne servivano dieci ma l’opposizione non è riuscita ad essere compatta.

Un’opposizione che ha mostrato, ieri sera, tutte le sue contraddizioni e che proprio per questo non ha raggiunto il suo scopo. E queste contraddizioni sono state messe abbondantemente in evidenza nel lungo intervento del sindaco Innocenzo Leontini che, dopo aver assolto dal gruppo dei firmatari, solo i consiglieri della lista Muraglie Sindaco, ammettendo che rappresentano l’unica vera opposizione dal principio, ha attaccato duramente gli altri, quelli che, come ha fatto notare anche l’assessore Marco Santoro nel suo intervento, si sono “auto sfiduciati”.

Serafino Arena, Mary Ignaccolo, Matilde Sessa e poi Salvatore Milana e Angelo Galifi. Sono questi i consiglieri che, fino a poco tempo fa, facevano parte della maggioranza, molti dei quali hanno contribuito a far votare il sindaco Leontini, che hanno avuto anche un ruolo all’interno della sua giunta e che poi gli hanno voltato la spalle per ragioni che, come dimostra anche la mozione di sfiducia, non hanno niente a che fare con la politica ma sono solo con questioni personali.

E proprio per questo motivo, sia il consigliere Paolo Monaca che il consigliere Gianni Stornello, al momento della votazione hanno abbandonato l’aula. “Noi non siamo con l’amministrazione di Leontini ma non siamo nemmeno con questa opposizione. Non vogliamo fare il gioco di nessuno” questa in sintesi la pozione di Monaca e Stornello.

Quest’ultimo, però, ha fatto anche un altro passaggio importante facendo riferimento alle parole del sindaco che, ieri sera, con carte alla mano, ha affrontato la delicata questione di cui c’eravamo occupati nei giorni scorsi anche noi, ricevendo rettifiche, minacce di querele, ma anche tanta solidarietà.

In sala presente, proprio per questo, anche una rappresentanza di Libera Contro Le Mafie, perché la questione delle infiltrazioni mafiose all’interno dell’azienda del consigliere Angelo Galifi, meritava di essere affrontata e in realtà ci aspettavamo che, oltre al consigliere Stornello, ne facessero cenno anche gli altri, ed invece alcuni hanno preferito tacere e altri, come il consigliere Arena, cha ha rimproverato il sindaco di aver trasformato l’aula consiliare in una aula di Tribunale, dimostrando di non aver compreso, o di aver preferito non comprendere, la gravità della situazione che va oltre la questione politica.

Ma i documenti ufficiali letti dal sindaco Leontini ( il quale si è assunto la responsabilità di farlo), non possono e non devono passare sotto silenzio, inosservati, anche se il diretto interessato, il consigliere Angelo Galifi ieri sera, in più occasioni, ha ribadito la sua “estraneità ai fatti” dichiarando più volte che si tratta di questioni passate.

La gravità della situazione invece è stata colta dal consigliere Gianni Stornello che, fra le motivazioni che lo hanno spinto ad abbandonare l’aula al momento della votazione della sfiducia, ha ribadito proprio come la stessa fosse “eticamente viziata perché il primo firmatario, che maldestramente in aula volevano non fare apparire come tale, è titolare di un’azienda importante del territorio in amministrazione giudiziaria per infiltrazioni mafiose”, ribadendo la presunzione di innocenza fino all’ultimo grado di giudizio.  Parole che certamente hanno avuto un peso allorquando Stornello ha sottolineato come a volte sia necessario mettere da parte le motivazioni politiche personali per un bene superiore. Che è il bene della giustizia e della legalità. 

Una seduta che è stata piena di tensioni, di attacchi, di prese di posizione, di accuse e difese ma di base quello che è emerso è che la mozione di sfiducia, per quelli che hanno votato “no”, era priva di contenuto ed il risultato è stato il mancato raggiungimento del quorum.

Eppure, i problemi, come hanno fatto rilevare il consigliere Monaca e il consigliere Stornello, ci sono e sono anche complessi come la questione finanziaria ma i consiglieri firmatari non hanno convinto fino in fondo, dal momento si sono limitati a parlare di “decoro pubblico” senza andare oltre.

Solo il consigliere Muraglie che ha parlato a nome del suo gruppo, ha articolato le ragioni del voto favorevole alla sfiducia parlando di una giunta che è senza maggioranza e che per questo non può continuare ad amministrare “Siamo stanchi di dover venire sempre in loro soccorso. Come faranno ad andare avanti in queste condizioni per un altro anno?” Ed è a questo punto che il consigliere Carmelo Oddo ha chiesto al sindaco di dimettersi, anticipando la sfiducia dell’aula.

Ma al di là di queste osservazioni prettamente politiche per il resto l’opposizione ha messo in evidenza che l’unico obiettivo della sfiducia era quello di mandare a casa il sindaco. Ed è per questo che il consigliere Monaca ha fatto una scelta diversa perché ha dichiarato di non voler essere strumentalizzato e ha accusato i colleghi di non averlo affiancato nelle questioni davvero importanti per la città. “Dov’eravate-ha chiesto il consigliere Monaca ( Sud chiama Nord)- quando io facevo le battaglie su alcune questioni importanti per la città?

Alla fine della votazione soddisfazione dell’amministrazione Leontini che apparentemente esce rafforzata e ancora più unita, dopo lo scampato pericolo. Ieri in aula, infatti, la Giunta, si è presentata compatta, stretta attorno al sindaco a cui hanno pubblicamente ribadito la propria stima, addirittura pronta nelle risposte, elencando tutti i progetti realizzati e in cantiere in questo anno e mezzo. “Perché questa amministrazione-ha ribadito fra gli altri l’assessore Massimo Dibenedetto- mentre voi parlate, litigate, accusate, lavora!” .

Da oggi ( forse da ieri sera), la politica ispicese, comunque, non sarà più la stessa.

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