Studenti protagonisti a Modica nel “Giorno della memoria”. Evento voluto dalla Prefettura

E’ stato ricordato Tommaso Agosta a cui è stata conferita la “Medaglia d’Onore” che viene attribuita dal Presidente della Repubblica ai cittadini italiani deportati e internati nei lager nazisti. 

“Raccontare e ricordare” questo il senso dell’iniziativa che si è svolta oggi al Teatro a Garibaldi di Modica nel Giorno della Memoria voluto dalla Prefettura di Ragusa con la preziosa collaborazione della Professoressa Siriana Giannone Malavita e il contributo altrettanto importante della Presidente dell’ANEI Associazione nazionale Ex Internati nei Lager nazisti di Ragusa Letizia Puzzo. 

Un evento che ha emozionato i presenti sin dall’ingresso nel teatro. Gli studenti infatti hanno accolto le autorità civili, militari e religiose, indossando al collo un cartello con un numero.  

Non si tratta di numeri inventati– ha spiegato nella sua introduzione la Prof. ssa Giannone- ma sono i numeri degli oltre 800 cittadini della provincia di Ragusa, di 450 modicani, che sono stati deportati e uccisi, sono i numeri dei loro nonni, bisnonni, vicini di casa. Perché ci sono due modi per conoscere la storia studiarla nei libri e poi viverla

Ed è proprio questo che hanno voluto fare gli studenti dell’Istituto Comprensivo Statale “Carlo Amore-Piano Gesù” insieme a quelli dell’Istituto Comprensivo Statale “Luigi Capuana” di Giarratana – Monterosso Almo, con la collaborazione del Regista Gianni Battaglia: fare rivivere ai presenti le storie che sono nascoste dietro quei numeri e che sono state dimenticate per molto, troppo, tempo. In particolare la storia degli IMI- Internati militari italiani che rifiutarono di proseguire la guerra nell’esercito della RSI, con Mussolini e Hitler. 

 Fra questi molti soldati del ragusano internati nei campi di prigionia tedeschi fra stenti, fame, freddo, lavoro forzato. Un momento molto suggestivo che si è concluso con un forte messaggio da parte dei ragazzi come mostra questo video

Prima della rappresentazione il Prefetto di Ragusa Giuseppe Ranieri ha sottolineato l’importanza del coinvolgimento dei ragazzi “che-ha dichiarato- sono la nostra scommessa”.

Sua eccellenza ha poi voluto evidenziare come “La memoria non deve essere solo ricordo del passato ma attualizzazione delle esperienze che si vivono oggi. I ragazzi-ha  aggiunto- devono reagire con un atteggiamento di libertà e coscienza sociale. L’invito che rivolgo ai giovani -ha concluso il Prefetto- è di dare al concetto di memoria un concetto di sapere contenutistico non di spot propagandistico” 

Soddisfazione è stata espressa dal Provveditore agli Studi la Dottoressa Daniela Mercante che ha voluto sottolineare l’importante operato svolto dai dirigenti scolastici e dagli insegnanti. 

Il sindaco Maria Monisteri ha ringraziato il Prefetto per aver voluto organizzare questo momento proprio a Modica. Qui infatti si è consumato il più grave eccidio giudaico di tutti i tempi avvenuto in Sicilia, in cui persero la vita centinaia di ebrei che abitavano in un preciso quartiere della città di Modica il quartiere  “Cartellone”.

Sono onorata di ospitare oggi questo evento.  Da circa sei anni da quando sono stata assessore-ha sottolineato il sindaco- in occasione della giornata della memoria l’amministrazione ha fatto incastonare davanti alla Biblioteca comunale delle pietra di inciampo per ricordare le vittime della strage di Modica del 1474” 

In particolare quest’anno è stato ricordato Tommaso Agosta a cui è stata conferita la “Medaglia d’Onore” che viene attribuita dal Presidente della Repubblica ai cittadini italiani deportati e internati nei lager nazisti. 

A consegnare la medaglia al figlio di Tommaso Agosta il sindaco ed il Prefetto. 

La storia di Tommaso Agosta

Tommaso Agosta nacque il 4 gennaio 1916 a Modica, in una famiglia umile composta da tre figli maschi e due femmine. La sua infanzia fu segnata da una tragedia: all’età di soli 12 anni perse il padre e dovette contribuire al sostentamento della famiglia con vari lavori. Crescendo nell’ambiente della parrocchia di San Pietro, Tommaso sviluppò una profonda passione per il teatro, che coltivò con dedizione. Nel 1939, la sua vita prese una svolta importante: il 3 aprile venne chiamato alle armi e assegnato al Terzo Corpo d’Armata di stanza a Milano, dove trascorse circa un anno. Con l’ingresso dell’Italia nella Seconda Guerra Mondiale, fu destinato alla 28ª Sezione Disinfezione.
Il 20 novembre 1940 partì per l’Albania. Successivamente, il suo reparto lasciò l’Albania il 22 giugno 1941 per stabilirsi in Grecia, nella città di Volos. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, Tommaso si rifiutò di arruolarsi nell’esercito tedesco. Per questo motivo fu catturato e deportato in Germania, dove venne assegnato allo Stalag VI D, un campo di prigionia situato a Dortmund, in Renania. Qui fu costretto a lavorare per l’esercito tedesco in condizioni estremamente dure, affrontando fame e freddo.Nel maggio 1945, con l’arrivo delle forze alleate, Tommaso fu liberato insieme agli altri internati militari italiani. Dopo qualche settimana, finalmente, poté fare ritorno a casa. Nel 1949 sposò Anna Stracquadiano, con la quale ebbe un solo figlio. Tommaso Agosta visse una vita piena e significativa fino al 15 marzo 1985, quando si spense a causa di un ictus.

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