Ispica, il consiglio discuterà la sfiducia al sindaco, mentre si rischia lo scioglimento per mafia

Paolo Borrometi: ” Per molto meno sono stati sciolti Vittoria e Scicli”. Rappresentante Libera: “A Ispica c’è la mafia”

Ad Ispica è arrivato il giorno della resa dei conti. Il Presidente del Consiglio Comunale Titta Genovese ha convocato per mercoledì 29 gennaio alle ore 17:00 il consiglio per la discussione e la votazione della mozione di sfiducia.

Ricordiamo che al momento i firmatari sono otto consiglieri e, se dovessero restare tali, i numeri non sarebbero sufficienti ma si sa che in queste occasioni fino all’ultimo istante può accadere di tutto. Sono tre i consiglieri che potrebbero fare la differenza: Carmelo Oddo, che pur non avendo firmato la mozione ha dichiarato che potrebbe votarla ma ad oggi il suo atteggiamento è prudente, c’è chi sostiene che nel frattempo le interlocuzioni con l’on Ignazio Abbate lo abbiano portato a un ripensamento, e poi ci sono il consigliere Gianni Stornello(Pd) e Paolo Monaca (Sud chiama Nod) che in realtà non si sono mai pronunciati del tutto né in un senso né in un altro.

Nel frattempo, in città, sono accadute due cose importanti che potrebbero cambiare le sorti di questa amministrazione: la visita del Prefetto di Ragusa, in occasione dell’inaugurazione del nuovo impianto di videosorveglianza e un incontro organizzato dall’associazione Agorà su un tema molto delicato e sensibile ovvero “La Provincia Babba: la criminalità organizzata nella nostra provincia” a cui ha preso parte il collega, vice direttore dell’Agenzia girnalistica Agi, Paolo Borrometi.

Cosa centra tutto questo con la sfiducia al sindaco? Per capirlo bisogna fare un passo indietro fino all’estate. Era infatti il caldo mese di luglio quando venne fuori una notizia che provocò un vero e proprio scossone in città.

Indagini del Tribunale di Siracusa

Un articolo di un noto quotidiano che poi venne ripreso anche da altre testate giornalistiche ha ricostruito quanto emerso dalle indagini del Tribunale di Siracusa secondo cui all’interno di una nota azienda di Ispica, la Gali Group Trasporti e Logistica Srl, avrebbe lavorato un certo Giuseppe Caruso, «detto «U Caliddu”, di Avola affiliato alla cosca mafiosa Trigila Pinnintula, dominante nell’intera area sud della provincia aretusea”.

In particolare Giuseppe Caruso lavorando per conto di una ditta, si era imposto come mediatore, accreditandosi nelle aziende concorrenti come responsabile commerciale, come si evince in una delle tante conversazioni intercettate: “Io sono il responsabile commerciale dell’azienda Gali Group di Galifi”, diceva, impedendo agli altri trasportatori (dei prodotti ortofrutticoli della zona sud della provincia di Siracusa e Ragusa e diretti in tutta Italia) di lavorare liberamente in quello che lui stesso definiva “il suo territorio” e costringendo gli autotrasportatori e le aziende ad avvalersi della propria attività di intermediazione o a versargli somme di denaro”.

Concludendo, l’articolo aggiungeva che “Il Tribunale ha verificato la sussistenza di sufficienti elementi indiziari tali da ritenere che il libero esercizio delle attività economiche ed imprenditoriali della società Gali Group Trasporti e Logistica sia stato direttamente o indirettamente sottoposto alle condizioni di intimidazione o di assoggettamento esercitate da Giuseppe Caruso”. Ovviamente, per tutti gli eventuali indiziati di reato, permane la presunzione di innocenza fino alla conlusione di eventuali giudizi.

Ovviamente questo articolo non poteva passare inosservato per due motivi: uno perché comunque attestava la presenza della mafia nel territorio di Ispica, cosa che fu allora messa in evidenza da Libera contro le Mafie che intervenne con un duro comunicato sulla questione e poi perché il titolare della Gali Group era anzi è il consigliere comunale e vicepresidente del consiglio Angelo Galifi.

Conferenza stampa di Leontini

A questo è seguita poi la conferenza stampa del sindaco Innocenzo Leontini che, di fatto, prese le distanze da Galifi, difendendo la città e le istituzioni e chiedendo le dimissioni di quest’ultimo. Dimissioni che ad oggi non solo non sono mai pervenute ma il consigliere Galifi è il primo firmatario della mozione di sfiducia al sindaco.

Non vogliamo entrare nella vicenda giudiziaria che abbiamo citato però era necessario fare questo passo indietro perché altrimenti ai nostri lettori sarebbe mancato un passaggio fondamentale per capire perché sia l’intervento del Prefetto che la presenza di Paolo Borrometi in città sono così importanti.

La posizione del giornalista Paolo Borrometi

Quest’ultimo nel suo intervento, pur non entrando nel merito della vicenda ispicese, ha detto delle parole molto importanti che, da noi contattato, ci ha anche ribadito al telefono: “Quando c’è una questione così ingombrante bisogna stare attenti perché qualsiasi atto viziato da una presenza ingombrante può attirare i riflettori delle autorità preposte” Che cosa vuol dire questa dichiarazione in parole molto semplici?

Che il comune di Ispica rischia lo scioglimento per mafia. Perché affinché ciò avvenga, ci spiega Borrometi, basta il “fumus” ovvero il sospetto non serve la condanna. Ne sono un esempio il Comune di Scicli e quello di Vittoria, in entrambi casi, pare che lo scioglimento sia avvenuto in condizioni anche meno gravi di queste.

Borromenti insomma ha lanciato un grido di allarme che fra l’altro era stato anche lanciato, forse in maniera meno diretta, dal Prefetto, durante la sua visita ad Ispica.

Il ruolo del Prefetto

Sua Eccellenza, infatti, ha fatto intendere di sapere che ci sono delle turbolenze in città ma fino a quando queste sono politiche allora tutto è concesso ma se si riscontrano delle anomalie allora si è costretti ad intervenire. Insomma, un ultimatum che non lascia scampo quello del Prefetto e che dovrebbe essere da monito ai consiglieri che si apprestano a votare una sfiducia che potrebbe generare una conseguenza molto più grave di quella che si può ipotizzare ovvero mandare a casa il sindaco e la giunta e commissariare la città, qui si rischia o lo scioglimento del comune per mafia e di questo ognuno dovrà poi assumersi le proprie responsabilità con la propria coscienza e con i cittadini.

Fra l’altro, il pericolo dello scioglimento per mafia rimane anche in seguito alla votazione della sfiducia. Insomma, una situazione molto delicata quella di Ispica che forse molti in questo periodo hanno sottovalutato.

La convinzione del coordinamento provinciale di Libera

Ne è convinto Vittorio Avveduto del coordinamento provinciale di Libera che durante l’incontro con Borrometi è intervenuto a gamba tesa sulla situazione ribadendo un concetto fondamentale: “Ad Ispica c’è la mafia” e questo è un dato a suo dire oggettivo ma avrebbe voluto una reazione più forte da parte della città e delle istituzioni e cita Paolo Borsellino che diceva: “Politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio: o si fanno la guerra o si mettono d’accordo.”.

Su questo punto la posizione dell’amministrazione Leontini è stata chiara fin dall’inizio nel voler combattere qualsiasi forma o sostanza dal rischio di infiltrazioni mafiose.

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