Il PIL del Sud, in Sicilia più ombre che luci e la povertà dilaga

Di Salvatore G. BLASCO
Molti indicatori in aumento nel primo semestre del 2024, ma è ancora poco, anzi troppo poco, per parlare di crescita minima nel 2025. I dubbi la fanno da padrone.

Per essere più chiari ricordiamo che cosa fa aumentare il Pil?
Un aumento del Pil nominale, durante un certo lasso di tempo, può essere dovuto a un incremento dei prezzi o dalle quantità prodotte; invece l’incremento del Pil, reale è sicuramente riconducibile alle variazioni nelle quantità prodotte.
Il Pil della Sicilia cresce (1%) più della media nazionale, per il governatore Schifani e un miraggio, dovuto solo al settore delle costruzioni che traina la poca crescita.
Il Pil della Sicilia secondo le previsioni Nadefr dovrebbe andare oltre i 90 miliardi ( nel 2022 si cifrava a 96,8 pari a 4,6% del Pil Italia).
Ma non è così l’immagine della Siclia che viene fuori da rapporto Svimez 2024.
La Regione Sicilia che è cresciuta di più fra Regioni italiane ma che ha purtroppo il record di lavoratori in part time e di giovani scoraggiati che si trasferiscono o al Nord o all’estero.
Quindi l’occupazione in Sicilia è lontana dalla media Italia.
Infatti dai Rendiconti sociali Inps emerge un complesso quadro economico e sociale della nostra Sicilia.
Il Rendiconto di cui sopra è uno studio che riguarda tutte e nove le province dell’Isola e dove si evince che occorrono interventi condivisi urgenti e ben programmati in ambito regionale e comunali.
E ancora: il sistema produttivo è ancora ben lontano dall’essere competitivo, con una preponderanza di imprese micro e piccole; unico comparto in controtendenza e dunque con una certa prospettiva di crescita è quello di alloggio e ristorazione.
Per quanto invece attiene, poi, all’andamento occupazionale permane, nel complesso, in Sicilia una grande disuguaglianza rispetto alle medie nazionali.
Insomma i dati riscontrati nei vari territori ci confermano il dilagare di una pesante povertà relativa nonché assoluta, alla quale non crediamo che vengono opposti interventi di contrasto strutturali e quindi come tali incapaci di portare di portare a una riduzione del disagio economico e sociale della Regione.
Per non parlare delle infrastrutture: dal Ponte sullo stretto, all’alta velocità e autostrade dove è meglio stendere un velo pietoso.
Il Pil del Mezzogiorno e l’inganno delle percentuali. Quindi non è vero che il Sud e la Sicilia corrono più del resto del Paese Italia.
Da Bankitalia arriva un secco monito: L’economia siciliana cammina tra più ombre che luci.
La crescita è minima il che crea – nel mondo economico – dubbi in vista del prossimo futuro.
S.G.B.
Bankitalia, Nadefr, occupazione, Ponte sullo Stretto, settore costruzioni