Anziana vittima di tentata truffa da un falso carabiniere: il racconto delle figlie
E’ accaduto a Modica nei giorni scorsi. L’appello delle figlie della vittima a rimanere vigili
Il caso che stiamo per raccontare è reale. I protagonisti, di cui non indichiamo i nomi per tutelarne la privacy, hanno presentato denuncia alle autorità competenti e hanno scelto di condividere la loro esperienza con il nostro giornale per sensibilizzare i lettori sulle truffe, spesso rivolte agli anziani, perpetrate da persone senza scrupoli.
L’accaduto
“La truffa è avvenuta mercoledì 18 dicembre, poco dopo pranzo, a casa di mia madre, un’anziana ultraottantenne,” racconta una delle figlie. Tutto è iniziato con una telefonata sul telefono fisso: dall’altro capo della linea si è presentato un uomo che si è spacciato per un comandante della stazione dei carabinieri, ponendo domande mirate alla signora, tra cui se fosse la moglie del signor X, residente in via X. Il truffatore, dimostrando di conoscere informazioni personali, ha poi aggiunto dettagli inquietanti, sostenendo che “una banda di romeni” fosse stata arrestata a bordo di un’auto intestata al marito della donna.
“Mio marito è deceduto anni fa,” ha risposto con lucidità l’anziana, ma l’uomo ha insistito, ipotizzando un’intestazione fittizia del veicolo. Poi ha chiesto i nomi dei figli e di poter parlare con uno di loro.
L’intervento della figlia
“Per fortuna ero presente e mia madre mi ha passato il telefono,” continua la figlia. Il truffatore, esperto in questo genere di raggiri, ha verificato la sua identità e le ha chiesto di recarsi alla stazione dei carabinieri per risolvere il presunto problema. Inoltre, ha richiesto il numero di cellulare della donna per ulteriori comunicazioni, senza mai fornire il proprio nome o cognome.
Dopo pochi minuti, il cellulare della figlia ha squillato: dall’altro lato c’era un presunto “appuntato Brambilla”, che ha chiesto di mantenere la comunicazione attiva fino all’arrivo in caserma. Questa richiesta insolita ha insospettito la figlia, che si è comunque recata alla stazione dei carabinieri insieme alla sorella, lasciando la madre in casa con il nipote maggiore.
La scoperta della truffa
Alla stazione, le due donne sono state accolte dai veri carabinieri, che hanno confermato il tentativo di truffa. Nel frattempo, il truffatore aveva ricontattato l’anziana signora con un’altra storia, affermando che una delle figlie aveva avuto un grave incidente. La donna, ormai confusa, ha ricevuto diverse chiamate anonime, ma fortunatamente nessuno si è presentato al citofono. Il nipote, intuendo la situazione, ha monitorato l’ingresso della casa.
Le figlie hanno immediatamente rassicurato la madre e successivamente sporto denuncia. “Quando siamo riuscite a denunciare, presso la caserma dei carabinieri abbiamo trovato personale professionale e gentilissimo che ci ha consigliato di non dare seguito a richieste telefoniche sospette,” conclude una delle figlie.
Un invito alla prudenza
Episodi come questo possono accadere a chiunque, ma le persone anziane, soprattutto se sole, sono le più vulnerabili. È fondamentale diffondere consapevolezza e invitare tutti a non fornire informazioni personali al telefono. Questi tranelli sono architettati con abilità, giocando sulle emozioni per indebolire le difese delle vittime. Prestare attenzione e mantenere la calma sono le armi migliori per difendersi da queste truffe.
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