Modica, l’Istituto “Principi Grimaldi” e l’errore storico. Il prof. Barone: “Città senza memoria”
Perché l’Istituto professionale Alberghiero ‘Prìncipi Grimaldi’ di Modica si chiama così? Forse nessuno si è mai posto questa domanda anzi per la verità qualche tempo fa il nostro giornale ha affrontato la questione come potete leggere in questo articolo di Carmelo Cataldi che vi invitiamo a leggere: (leggi qui) .
Oggi però abbiamo deciso di ritornare sull’argomento dell’intitolazione perché abbiamo scoperto esserci una lunga storia e anche una serie di errori che sono stati compiuti tanto tempo fa quando l’Istituto Professionale per l’Agricoltura divenne l’attuale Istituto Professionale Alberghiero. Ne abbiamo parlato con lo storico Uccio Barone che conosce questa storia molto bene anche per una questione affettiva.
Siamo agli inizi degli anni 50, circa 70 anni fa, quando nasceva a Modica l’Istituto Professionale per l’Agricoltura. Il padre Nino Barone, dirigente scolastico, allora chiamato ancora Preside, fu il primo preside dell’Istituto e si fece portatore di questo progetto con l’allora sindaco Gaspare Basile e fu grazie a lui che l’Istituto fu intitolato, con cognizione di causa, alla figura di Clemente Grimaldi.
“L’istituto- ricorda il prof. Barone- fu intitolato a Clemente Grimaldi, agronomo della Famiglia Grimaldi conosciuto e apprezzato in tutto il mondo perché i suoi studi alla fine dell’800 inizi del 900, furono dedicati a combattere la fillosera, la malattia che distruggeva i vigneti, e fu lui attraverso la manipolazione genetica della vite americana riuscì a realizzare degli innesti, dei vitigni che resistevano alla filossera. Questa fu una cosa che ebbe grande diffusione non solo in Italia ma anche in Francia, che viveva lo stesso problema e che lo insignì del titolo accademico di Francia. Quindi un personaggio di grande livello che fu anche amministratore della città. Dopodiché l’Istituto ha avuto la sua bella storia”
Ad un certo punto però, come continua a raccontarci il prof Barone, cambiò tutto. Erano passati circa 40 anni, eravamo nel 1995 e in una fase in cui gli addetti all’agricoltura erano diminuiti, c’era stata la grande emigrazione al Nord, l’Istituto Professionale per l’Agricoltura non aveva più il rilievo che aveva avuto mezzo secolo prima e così, giustamente, nell’ambito della riforma della scuola secondaria degli anni 90 si fuse quello che restava dell’Istituto Agrario e nacque l’Istituto Alberghiero con una sezione agronomica.
Un errore storico clamoroso
Ed è proprio questo passaggio che innescò il dubbio se lasciare la vecchia intitolazione o cambiarla. La decisione, come sappiamo tutti, fu quella di cambiarla proprio nell’attuale “Principi Grimaldi” ed ecco che il Prof. Barone ci spiega perché fu fatto l’errore.
“Fu fatto un errore clamoroso per tre motivi principali: il primo il termine “Principi Grimaldi” di per sé è un termine anonimo che non vuol dire nulla. Non esiste in Italia un Istituto intitolato ai Monarchi Savoia ma ci sono nomi e cognomi. Il secondo errore, molto grave, deriva dal fatto che in realtà la Famiglia Grimaldi quella che sta a Modica, non ebbe il titolo di Principe o meglio il titolo di Principe lo ebbe storicamente Carlo Grimaldi nel 1692, che lo passò quando morì sotto le macerie del terremoto al figlio Enrico, papà della poetessa Girolama Grimaldi Lorefice, ma a partire dal 1720 circa il ramo principale della Famiglia Grimaldi si trasferì a Catania e quindi i Principi Grimaldi passarono su Catania.
Qui rimase il ramo cadetto, importante pure, dei Baroni Calamezzana da cui poi discendono le sorelle Francesca e Concetta Grimaldi. Quindi se tu vuoi richiamare la Famiglia Grimaldi di Modica non puoi mettere Principi perché principi non lo furono.
Terzo elemento: ma perché questa furia iconoclasta di abbattere i vecchi nomi? Clemente Grimaldi fu un agronomo ma comunque personaggio, come abbiamo visto, di levatura culturale internazionale, perché cambiare? Anche il fratello Giovan Pietro fisico anche lui di fama nazionale, preside della Facoltà di Scienze di Catania e Rettore dell’Università di Catania quindi i due fratelli Grimaldi sono a livelli culturali altissimi.
Questo, per dire, che a mio modo di vedere l’intitolazione andava lasciata. Basta pensare alla toponomastica cittadina, noi abbiamo Corso Umberto, Via Garibaldi, sono nomi che sono rimasti dall’Unità d’Italia in poi, il nostro Teatro ad esempio, fu fatto dopo il 1860 prima si chiamava Teatro Ferdinandeo perché c’erano i Borboni. Ma questo per dire che non si comprende questa furia di cambiare cancellando pezzi di memoria”
A Modica evidenzia il Prof Barone ci sono vari esempi legati proprio al mondo della scuola di questa volontà di cancellare la storia. Come quando, intorno alla fine del 900 inizio del ventunesimo secolo, ci fu la fusione fra il Liceo Scientifico Galileo Galilei e il Liceo Classico Tommaso Campailla.
“L’operazione- spiega il prof. Barone- ha avuto un compromesso secondo me di basso livello, cioè quello di dire lasciamo entrambi i nomi Galileo-Campailla che non vuol dire niente, mettere insieme due storie completamente diverse. Anche in quel caso, questa idea che siccome era il Liceo Galilei quello che assorbiva il Liceo Classico il collegio dei docenti si spaccò senza riconoscere che Tommaso Campailla, è oggi riconosciuto ma lo era già allora, come il più grande filosofo siciliano del 700. Grande illuminista, fondatore di una scuola medica, di Licei Galilei ce ne sono a centinaia in Italia perché sacrificare il genius loci? Penso ancora ad un’altra storia, la scuola media Scrofani che è scomparsa assorbita dalla Ciaceri”
E allora la domanda nasce spontanea: perché succede tutto questo? Quali sono le motivazioni?
“Sicuramente in passato c’è stata molta ignoranza. C’è stata la voglia di cancellare un pezzo del passato perché doveva prevalere la novità e quindi la soluzione fu quella. La memoria non è un optional. E lo dico in una città che si fregia di essere la Capitale della Contea, di essere una città di arte e di cultura ma che sostanzialmente cancella sistematicamente tutto ciò che è passato”
Ma oggi ci chiediamo sarebbe possibile rimediare a questi errori?
“Non c’è una legge che impedisce di ripristinare il vecchio nome, basterebbe un collegio dei docenti che prendesse tale decisione. E anche se non si volesse tornare al vecchio nome quanto meno cambiare l’attuale per le ragioni che abbiamo spiegato, perché dire “Principi Grimaldi” significa non conoscere la storia che fa violenza al passato. Perché tra i due Istituti ( Agrario e Alberghiero) c’è una grande continuità in quanto la sede attuale dell’Istituto Alberghiero è quella che fu la sede dell’Istituto Agrario perché mio padre fece costruire l’edificio di Santa Marta ma poi realizzò l’edificio, essendo ancora preside, in quanto andò in pensione a metà degli anni 80, dove c’è l’Istituto Alberghiero. Quindi lo stesso luogo. Lo stesso posto. È necessario mantenere le vecchie denominazioni perché questo è segno di una continuità di rapporto. Purtroppo c’è una, mi dispiace dirlo, e lo dico da vecchio professore, un processo di dememorizzazione che continua. C’è un problema di perdita di memoria, e non coltivando la memoria, non coltivando la storia si dimentica il rapporto tra passato e presente e si fanno queste operazioni di basso profilo. Non so se siamo ancora in tempo a recuperare perché questo è un tempo astorico nel quale viviamo e quindi la mia è forse una voce un po’ retrò ma credo che le generazioni che stanno crescendo andrebbero rieducate a questa memoria”
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