“Cenere d’Auschwitz”: gli studenti del “Grimaldi” di Modica rivivono l’eccidio del 1474
Gli studenti dell’Istituto Professionale Alberghiero “Principi Grimaldi” di Modica hanno partecipato lo scorso fine settimana al percorso tematico “Cenere d’Auschwitz” a cura dell’Associazione Culturale VIA che gestisce il Parco letterario “Salvatore Quasimodo di Modica: la Terra Impareggiabile”.
Appuntamento al quartiere Cartellone di Modica, per raccontare la storia dei giudei di Sicilia sino alla cacciata del 1492, e far rivivere il drammatico eccidio avvenuto a Modica nel 1474, quando l’intolleranza religiosa sfociò nell’uccisione efferata di 360 ebrei.
Il progetto è stato fortemente voluto dal Dirigente e da tutto il corpo docente della scuola proprio in concomitanza con le iniziative tenutesi in tutta Italia in occasione della Giornata della Memoria, ed ha visto la partecipazione delle quarte e le quinte classi dell’Istituto professionale.
“La partecipazione all’evento ha svolto un’azione formativa sugli studenti in termini di sviluppo di identità e responsabilità”, ha dichiarato il Dirigente Bartolomeo Saitta, “in quanto ha fatto conoscere ai nostri studenti la storia del popolo degli ebrei di Sicilia sino alla cacciata del 1492, nonché del ventennio fascista in cui si consumò la tragedia della Shoa, raccontata attraverso i versi del poeta premio Nobel per la letteratura Salvatore Quasimodo.
I nostri ragazzi hanno scoperto l’antico quartiere medievale che ospitò, secondo recenti studi, il cimitero degli Ebrei, ed hanno potuto apprezzare, altresì, le bellezze della nostra città Unesco i cui monumenti sono da intendere non solo come beni collettivi di inestimabile valore, ma simbolo della nostra stessa identità”.
“Cenere d’Auschwitz” è un verso del poeta Salvatore Quasimodo, che decise, attraverso le sue poesie, di denunciare le abiezioni di quanti tentarono di annientare l’integrità fisica e morale degli Ebrei”, ha sottolineato Sabrina Tavolacci, Presidente dell’Associazione Culturale VIA.
“Quasimodo ebbe il grande merito di trasformare il dramma storico in poesia e, anche per tale ragione, fu insignito del Premio Nobel per la Letteratura. Il nostro percorso è stato concepito, certamente, come un momento di crescita in termini di competenze letterarie e civiche per gli studenti, ma è anche un monito rivolto a tutti affinché non si dimentichi la storia locale e la crudeltà e disumanità delle leggi razziali e dell’Olocausto.”
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