Intervista/1- Stornello (Pd): “Restituire vita ai centri storici dotandoli di servizi e rendendoli sicuri e accessibili.” (Video)

Nel suo progetto in cui guarda al futuro, Francesco Stornello, candidato alle regionali nella lista del Pd, immagina una città in cui ridare vita al centro storico dove per centro storico non intende solo Corso Umberto…

Io credo che il nostro centro storico, anzi i nostri centri storici perché anche Modica Alta deve essere considerata centro storico, debbano essere il cuore pulsante della nostra comunità. Qui noi ritroviamo non solo le tradizioni ma il cuore stesso delle nostre città. Dobbiamo restituire vita e forza ai nostri centri storici prima che essi diventino dei terribili buchi neri che attraggono a se tutto quello che c’è intorno a loro. Dobbiamo restituire serenità e sicurezza a chi vive nei centri storici che spesso proprio perché abbandonati diventano zone poco sicure. Restituendo sicurezza restituiamo serenità e dignità a queste persone che hanno diritto di vivere il loro quartiere pienamente. Abbiamo il dovere di impedire che tutto questo accada”.

Questo è un progetto utopistico o si può realizzare?

Lo possiamo e lo dobbiamo fare ad esempio estendendo a tutti i centri storici delle città ritenute patrimonio Unesco i benefici non solo economici ma anche amministrativi riconosciuti alla Legge per Ibla. Lo dobbiamo fare realizzando servizi e infrastrutture per renderli attrattivi e accoglienti per i giovani e le famiglie che in essi vorrebbero andare a vivere. Dobbiamo immaginare i centri storici come luoghi dove è possibile fare impresa in maniera innovativa coniugando tradizione e futuro. Tutto questo richiede un progetto e si fa futuro solo se lo immaginiamo come parte di una visione complessiva di questa comunità. Una comunità che sappia fare futuro del proprio passato. Questa è la sfida a cui siamo chiamati”.

Un nodo centrale è quello di rilanciare il quartiere di Modica Alta come fare?

“Modica Alta si rilancia anche immaginando delle opere infrastrutturali che consentano l’accesso più semplice ai suoi vicoli di cui bisogna rispettare le peculiarità ma immaginando anche in maniera innovativa dei mezzi di trasporto, ascensori, scale mobili che possano condurre qui i turisti ma anche i modicani perché Modica Alta deve tornare ad essere anche dei modicani e per fare questo deve essere facilmente raggiungibile. Noi dobbiamo riunire le due Modiche, Alta e Bassa, dobbiamo collegarle con i mezzi di cui parlavo come le scale mobili.

Un progetto che nessuno è mai riuscito a realizzare è quello di trasformare Corso Umberto in isola pedonale come avviene nei centri storici di tutte le città, è fattibile secondo lei?

Io credo che dobbiamo avere il coraggio di immaginare la nostra città in maniera innovativa. La chiusura del Corso Umberto e la sua trasformazione in area pedonale è questione che dobbiamo porre all’attenzione del dibattito pubblico. E’ ormai ineludibile, lo possiamo fare se coniughiamo a quella opzione la questione della mobilità a Modica Bassa. Cinquant’anni fa una proposta visionaria per quei tempi proponeva di realizzare un sottopassaggio in quello spazio che oggi è occupato la fiumara. Dobbiamo verificare se questo progetto oggi è fattibile. Perché mobilità, accoglienza e vivibilità devono essere coniugate insieme. Verificato quello potremmo prendere una decisione funzionale al progetto di una Modica che sappia essere bella, accogliente, una casa degna per i nostri figli e nipoti”.

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