Caso Scicli: perché la gente non è andata a votare?

Non è solo il caso di Scicli ma ormai sarà così ogni volta che si andrà a votare.

Il dato dell’astensionismo è quello che infatti deve far riflettere maggiormente. Come ha detto Caterina Riccotti ”Questa e’ una responsabilità comune della politica”.

Anche il comitatoCambiare Scicli” presieduto da Giuseppe Implatini dice la sua rispetto ai dati che emergono dal post elezioni e che dovrebbero fare riflettere soprattutto una parte politica ovvero “la sinistra che, dichiara Implatini, a Scicli ha perso il consenso dei cittadini. Infatti i voti ottenuti dai partiti e movimenti dell’area sono crollati: – 3,07% Start Scicli, – 4,31% PD, – 8,92% Movimento 5  Stelle, – 0,97% Scicli Bene in Comune” .

Cambiare Scicli, in particolare avverte un clima di sfiducia nei cittadini verso la sinistra, dovuta a “cinque anni e mezzo di pessima amministrazione, di mancanza di ascolto e di una certa arroganza, tipica del potere”. 

Ma la cosa peggiore e’ che lo scetticismo degli elettori si è propagato a “macchia d’olio“, nei confronti dell’intera classe politica locale: “Ed è per questo, dichiara Implatini, che l’astensionismo al ballottaggio ha raggiunto la percentuale record del 57%; solamente 9.419 elettori su 21.917 aventi diritto si sono presentati ai seggi”.

E, aggiungiamo noi, senza nulla togliere a chi ha vinto meritatamente le elezioni, non è bello che un sindaco, o un qualsiasi amministratore, sia stato votato solo da una piccola parte dei suoi cittadini (5.129 voti sono tanti su 9.419 ma sono niente su 21.917 aventi diritto al voto)

Questo comporterà necessariamente una forte contrapposizione.

Anche se, a nostro parere, quando non si esercita un proprio diritto e anche dovere come quello del voto, poi si dovrebbe avere almeno il buon senso di tacere.

Un dato davvero drammatico, che rispecchia la situazione del nostro Paese dove la politica è riuscita ad allontanare la gente, che non protesta nemmeno più ma, è indifferente, alle logiche contorte e a volte anche difficili da comprendere, di una classe dirigente che, da una parte chiede il consenso degli elettori ma, dall’altro, alla fine, non ne ha di bisogno perché, in fondo, la legge consente di decidere dall’alto chi deve governare.

E così, poi, ne pagano le conseguenze anche le consultazioni amministrative che, forse, restano ancora le uniche in cui l’elettorato potrebbe dire la sua.

Ma alla fine, meglio una bella giornata al mare tanto, ed è questo il pensiero più diffuso, i giochi sono fatti comunque.

Questa convinzione porterà pian piano ad avere urne sempre più vuote e rappresentati eletti da sempre meno persone.

Forse, per incentivare la gente ad andare a votare si dovrebbe cambiare sistema e magari andare al voto di lunedì o comunque di settimana, concedendo magari a chi lavora un’ora di permesso o addirittura una intera giornata libera.

Vedrete che le urne saranno piene e si ritornerà ad appassionarsi alla politica, in fondo, basta poco, noi italiani siamo gente semplice e soprattutto fortemente ancorata alla tradizione cattolica che impone il rispetto della domenica come giorno di riposo.

Una provocazione la nostra? Chissà magari invece qualcuno potrebbe prenderla sul serio…

Astensionismo, bassa affluenza, politica, urne vuote

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