Consorzio di Bonifica, confermate condanne ad ex dirigenti ma è il territorio che ne paga le conseguenze

La Corte d’Appello della Corte dei Conti ha confermato le condanne comminate in precedenza ai funzionari del Consorzio di Bonifica di Ragusa.

Condannati, dunque, l’ex commissario straordinario Dario Cartabellotta e l’ex direttore generale Giovanni Cosentini. In solido, tra loro, dovranno pagare 106 mila euro per i danni provocati al Consorzio. In più Cosentini dovrà pagare 18 mila euro a cui vanno aggiunti altri 46 mila euro in solido con l’ex commissario straordinario Francesco Petralia.

Ricordiamo che la vicenda processuale è nata a seguito di diversi esposti riguardanti la corresponsione ai dirigenti del Consorzio di bonifica 8 di Ragusa.

Secondo l’accusa,  infatti, i commissari e il direttore generale avrebbero dato il via libera al pagamento in favore di alcuni dirigenti del Consorzio di un’indennità di funzione e di un compenso fisso superiori a quanto dovuto negli anni 2013 e 2104.

Di contro gli interessati avevano sostenuto che erano legittimati a farlo da un decreto del presidente della Regione del 2008 che ha determinato un ampliamento delle funzioni dei dirigenti.

La Procura contabile  invece ha ritenuto  che l’aumento non era automatico ma andava stabilito per ogni singolo dirigente e per specifiche assegnazioni di mansioni.

Anche perché “le risorse utilizzate dai Consorzi di bonifica, indipendentemente dal fatto che provengano dalla Regione o da contributi privati dei consorziati, possono essere qualificate come risorse pubbliche destinate a fini di pubblico interesse”

E questa notizia, alla luce di ciò che sta avvenendo oggi al Consorzio di Bonifica, assume un significato ancora più grave, perché è la dimostrazione di come una cattiva gestione, dove l’interesse personale è sempre prevalso su quello generale, ha portato al fallimento del sistema e alla perdita del lavoro di tante persone.

Non solo, ad oggi, abbiamo visto come anche il territorio risenta della mancanza di operai specializzati e macchinari necessari per garantire le manutenzioni e i servizi essenziali. La mancanza di acqua, in moltissime zone della città, ne è un esempio lampante.

E purtroppo, il Consorzio, è solo uno dei numerosi esempi che si potrebbero portare per dimostrare come, troppo spesso, ci si approfitti delle risorse pubbliche per scopi di lucro piuttosto che pensare a fare funzionare le cose e a garantire lavoro. Una storia che si ripete nei secolo ma di cui vorremmo prima poi raccontare la fine…

Consorzio di bonifica 8 di Ragusa, Francesco Petralia, Giovanni Cosentini

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