“Pronto, chi parla?” Un esempio: dal territorio ibleo verso Catania non lo sapremo mai!

“Pro..nto mi senti? Si ti stavo dicendo…tu tu tu…ok qui ora forse prende…ti stav…dicen…”
Non siamo impazziti è solo la riproduzione di una telefonata tipo che cerca di fare un automobilista che guida da qualsiasi centro della provincia di Ragusa a Catania e viceversa (ovviamente in sicurezza con i dovuti dispositivi).
E questo, non avviene una volta ogni tanto ma, sistematicamente, per i circa 120Km che separano il capoluogo etneo dalla nostra provincia. Una vera e propria odissea che chi percorre la strada, ogni giorno, soprattutto, per lavoro è costretto ad affrontare.
Siamo nel 2022 e sembra davvero assurdo che possa esistere un intero tratto di strada isolato dal resto del mondo in cui, comunicare, anche un’emergenza, diventa davvero un’impresa difficile ,figuriamoci, affrontare un’intera telefonata importante. Com’è possibile che, nessuno, si preoccupi di risolvere questa situazione che non fa altro che isolare ulteriormente il nostro territorio?
Si assistono a scene assurde come quella in cui un uomo è stato costretto a lasciare la macchina in panne con tutta la famiglia a bordo e a scavalcare il guard-rail nel disperato tentativo di raggiungere un posto che avesse copertura telefonica. Roba insomma da terzo mondo.
E invece siamo qui in Sicilia, la terra che dovrebbe vivere di turismo ma, che i turisti, per questo è per tanti altri motivi , li fa scappare e pensare che non si tratta di chiedere la luna, ma semplicemente di potenziare la linea telefonica.
Questo lembo di Sicilia, quindi, ancora una volta rimane tagliato fuori, in un disegno che è difficile da comprendere, che rende difficili i collegamenti e le comunicazioni.
Ma la cosa che fa più rabbia è che, certamente, molto dei nostri politici e amministraori percorrono questo tratto di strada abbastanza spesso da rendersi conto del problema ma nessuno ha mai fatto realmente qualcosa di concreto per risolverlo come se fosse un problema secondario ma che secondario non è perché in una società che è costantemente connessa fa si che la Sicilia e la nostra provincia in particolare sia sempre più disconnessa.