Cimitero Modica: l’edicola “G. Di Vittorio” esclusa dai lavori di intervento, perchè?

Prima di cantare vittoria bisognerebbe forse comprendere bene come stanno le cose.

Lo diciamo perché, alla luce del comunicato del Capogruppo della Lega al consiglio comunale di Modica, Mommo Carpentieri, pare che la situazione dei colombai interdetti alle visite all’interno della parte vecchia del cimitero si stia per risolvere ma in realtà non è proprio così.

Innanzitutto, perché non tutti i lotti che hanno bisogno di urgenti manutenzioni sono stati inseriti negli interventi programmati o per lo meno promessi dall’amministrazione in seguito a questo incontro che si è tenuto al Comune di Modica.

Dal comunicato della Lega cittadina, infatti, si parla di Colombai interdetti senza specificare quali, forse per non mettere in evidenza che proprio l’edicola “G. Di Vittorio”, la prima ad essere stata interdetta quasi 8 anni fa, quella che ha suscitato tante polemiche, quella per intenderci, che ha costretto l’amministrazione a transennare il Viale San Massimo durante i giorni della Commemorazione dei defunti, e che accoglie circa quattro mila defunti, sia stata esclusa dal programma degli interventi di messa in sicurezza “in danno”.

A metterlo in evidenza il Pd di Modica che dichiara come “sia del tutto anomalo, se non assurdo, che proprio la principale delle edicole fatiscenti, per la quale da tempo è inibito l’ingresso ai familiari dei defunti, sia esclusa dal programma di messa in sicurezza” Ma cosa c’è dietro questa decisione? Innanzitutto, bisogna specificare che l’associazione G. Di Vittorio” che fa capo alla Cgil, di fatto, ad oggi, pare sia stata sciolta senza che però risulti un documento ufficiale che lo attesti. Quindi di fatto non esiste nessuno che possa prendere in mano la situazione.

Per questo motivo, circa 15 giorni, fa pare che sia stato anche interessato il Prefetto con una lettera inviata da parenti di persone da tempo decedute e sepolte proprio nei loculi dell’edicola sociale realizzata dal “Circolo Di Vittorio” sul suolo, dato in concessione dal Comune di Modica.

Nella lettera si chiede al Prefetto un incontro con il Sindaco del Comune, il Dirigente dell’Ufficio del Genio Civile di Ragusa e il Responsabile dell’Ufficio Igiene del Comune di Modica, per affrontare la soluzione.

Si fa presente, infatti, lo stato di degrado in cui si trova la struttura che costituisce pericolo per la pubblica incolumità, visto che è stata notata la fuoriuscita di liquidi inquinanti dai loculi, cosa che contribuisce all’ammaloramento, sempre più vistoso, della struttura che, peraltro, potrebbe rovinare sul viale transitato dalle tante persone che lo percorrono per raggiungere i loculi di altre edicole sociali dove sono sepolti i loro cari.

Inoltre, si fa presente al Prefetto che nonostante il tempo trascorso dall’avvenuto transennamento, che è stato eseguito, fra l’altro, dopo la richiesta di intervento del Genio Civile, non sono stati adottati i necessari provvedimenti per l’esecuzione dei lavori di manutenzione straordinaria idonei a rendere fruibile l’edicola in questione.

Ma a quanto pare la giurisprudenza in merito parla chiaro (art. 63 del D.P.R. n. 285/1990) per le sepolture abbandonate che versano in stato di degrado il Comune ha l’obbligo di segnalare tale situazione di pericolo al concessionario e, in caso di irreperibilità o inadempimento di questi, procedere alla pronunzia di decadenza della concessione per inadempienza, all’esecuzione dei lavori in danno e, successivamente,  all’acquisizione d’imperio al patrimonio dell’ente delle tombe abbandonate e all’addebito pro quota del costo dei lavori di manutenzione e messa in sicurezza agli eredi dei defunti sepolti in loculi non abbandonati.

Fra l’altro, pare che qualche anno fa sia stata fatta, dagli organi competenti una previsione di spesa necessaria per il recupero della struttura che si aggirava intorno ai 75mila euro.

Somma che nel frattempo sarà certamente aumentata perché come sottolineano anche quelli del Pd che se si fosse proceduto in tempo gli oneri di intervento a carico del Comune sarebbero stati certamente inferiori. E questo vale in generale per tutti gli immobili interessati al recupero.

Fra l’altro il sindaco aveva anche avuto l’autorizzazione dei parenti ad adottare  i necessari provvedimenti ma nemmeno questo è servito a farlo intervenire. Bisognerà, a questo punto attendere per capire come stanno in realtà le cose e se sarà possibile, con l’intervento del Prefetto, porre fine a questa vicenda che si prolunga da troppo tempo.

Ben venga quindi la decisione di avviare i lavori straordinari in tutti quei lotti di colombaie attualmente chiusi al pubblico, ma proprio per evitare, “ci siano defunti di serie A e di serie B”.

Speriamo che l’attenzione dell’opposizione resti alta anche nei confronti delle edicole della G. Di Vittorio affinché anche i parenti di questi defunti possano tornare a portare un fiore ai loro cari senza rischiare di rimanere sepolti dalle macerie.

colombai, Mommo Carpentieri, Pd Modica, Prefetto di Ragusa

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