Scuola siciliana ancora in vacanza, ma Draghi assicura: no alla DAD generalizzata

La scuola siciliana sta cercando di organizzarsi per la riapertura fissata fino a questo momento a giorno 13, anche se ieri l’assessore regionale alla pubblica istruzione Lagalla aveva parlato anche della possibilità di posticipare di altri 2 giorni il rientro.

Una decisione che ha visto la Sicilia disallineata rispetto al resto d’Italia dove le scuole hanno riaperto già ieri. Nell’isola si è deciso per l’allungamento delle vacanze grazie ai margini offerti dal calendario che prevedono 207 giorni di scuola che possono essere erosi fino ai 200 minimi obbligatori.

A chi dichiara che si sia trattato di un rinvio strumentale ed inutile, lo stesso Lagalla ha risposto che in questo modo si è andati incontro alle richieste dei presidi e delle amministrazioni locali, per applicare le nuove modalità di gestione delle quarantene e per valutare la situazione rispetto alle assenze di alunni e di personale scolastico.

Intanto il Governo resta sulle proprie posizioni. “Ai ragazzi si chiede di stare in DaD mentre poi vanno in pizzeria o in palestra tutto il pomeriggio. Non ha senso chiudere la scuola prima di aver chiuso tutto il resto. E poiché non abbiamo intenzione di chiudere tutto, non chiuderemo neanche la scuola. Sicuramente ci saranno classi che andranno in DaD, ma respingiamo un ricorso generalizzato alla didattica a distanza”, ha ribadito ieri sera in conferenza stampa il presidente del Consiglio Draghi.

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