Il Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore di Modica non è degno di un paese civile
Al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore di Modica c’è una situazione non più sostenibile in un paese civile.
Tanti cittadini sono costretti a lunghe e snervanti attese su una sedia o su una barella.
Questa volta a farsi portavoce del disagio è Vito D’Antona di Sinistra Italiana che chiede di tenere una seduta del consiglio comunale alla presenza dei vertici Asp e della deputazione regionale e nazionale.
“Esprimiamo la nostra solidarietà agli addetti al reparto – dice D’Antona – per lo spirito di abnegazione e per dovere operare con turni massacranti di lavoro e con poco personale, spesso preso mira dalle proteste dei pazienti e dei loro parenti.
Il problema va affrontato, superando gli errori e le scelte degli anni passati, il cui risultato, per Modica ad esempio, è quello di avere soltanto quattro medici di Pronto Soccorso sul campo a fronte di una dotazione organica che ne prevede tredici.
D’Antona ritiene che sia arrivato il momento di affrontare la questione non più attraverso i giornali, ma di intervenire nelle sedi istituzionali opportune, al fine di porre il problema del Pronto Soccorso di Modica in tutta la sua gravità al centro dell’attenzione e di individuare soluzioni rapide, anche temporanee se necessario, ad una situazione che appare sfuggita di mano e che pesa sugli utenti del comprensorio modicano che si recano nel reparto.
Del resto, ricorda D’Antona, già ad agosto il Sindaco di Pozzallo aveva segnalato la criticità della situazione di Modica e nei giorni scorsi lo aveva fatto perfino il Direttore Generale dell’Asp.