Minacce di morte in una lettera anonima recapitata alla sindaca di Comiso

Una lettera anonima con gravi minacce di morte è stata recapitata alla sindaca di Comiso Maria Rita Schembari. Un attacco non solo all’attività politica e amministrativa, ma anche alla donna e alla persona, assolutamente da condannare.
Un gesto vile che sembra non preoccupare minimamente la Schembari, convinta a portare avanti con impegno il proprio ruolo. La lettera fra ingiurie e minacce fa riferimento ad un presunto aumento delle tasse, ma da Palazzo di città si evidenzia come l’amministrazione Schembari non abbia aumentato nulla negli ultimi tre anni, anzi abbia posto in essere tutta una serie di sgravi e di incentivi.
“Non vi è minaccia o intimidazione che possa farmi preoccupare” – dichiara Maria Rita Schembari – si arriva anche a questo purtroppo, quando in una parte della società ammorbata dal cancro del livore e dell’ignoranza, prevale la convinzione che le minacce e le intimidazioni facciano paura – commenta Maria Rita Schembari -. Ci si arriva tra l’altro, attraverso l’attacco alla donna che amministra. Che fa politica. Più in generale, alla donna.
E gli aggettivi usati ne danno l’ennesima conferma. Puntualizzando sin da ora che l’amministrazione Schembari non ha aumentato alcuna tassa in questi tre anni, anzi, ha posto in essere tutta una serie di sgravi e di incentivi ampiamenti comunicati ai cittadini – ancora il sindaco – , il punto nodale è lo strumento che viene utilizzato per esternare dissenso, cosa che rientrerebbe nel democratico diritto ad esprimere una propria opinione: la lettera anonima, emblema della peggiore codardia, la leva su cui si vorrebbe fare perno nel momento in cui si sottolinea che “sono sott’occhio” di gentaglia dal lessico limitato, ma incoerentemente tecnico al punto giusto.

Perché quindi agire nell’anonimato, minacciando, tendando di intimorire? Credo sia un tentativo inutile, specialmente per quanto mi riguarda, poiché non vi è minaccia o intimidazione che possa farmi preoccupare. Preoccupa invece la drammatica deriva verso la quale si sta arenando una parte malata della società nella quale viviamo…quella del disprezzo della donna, quella dell’attacco alla persona, quella del sessismo becero.
Sono convinta che la grande comunità che rappresento, fatta di gente onesta, per bene, lavoratrice e rispettosa di ogni singola persona a prescindere dal ruolo che ricopre, provi indignazione per tutto questo. Ma non perché è stato attaccato il sindaco – conclude il primo cittadino-, ma perché non può passare il messaggio che l’uso delle minacce freni ogni persona che opera onestamente.
Inutile dire che la lettera anonima è già in possesso delle forze dell’ordine, con regolare denuncia.