L’appello della Confcooperative, Gulino: ” necessario un masterplan della provincia di Ragusa”

La fragilità del mercato, a più livelli e con riferimento agli ambiti di operatività del mondo della cooperazione, rischia di creare delle potenziali occasioni di scompenso.

E di rinviare sine die la ripresa dopo il periodo nefasto della pandemia. Da Confcooperative Ragusa arriva, per questi motivi, l’appello a fare quadrato e, soprattutto, ad avviare un percorso che faccia sedere tutti gli attori attorno allo stesso tavolo per costruire un percorso di rilancio sostenibile, rogrammato e frutto di una concertazione complessiva.

A lanciare un messaggio è il presidente provinciale Confcooperative Ragusa, Gianni Gulino – vorremmo che chi di dovere potesse aprire gli occhi su una situazione complessiva che, altrimenti, rischia di diventare sempre più debole e
complicata. Diverse e consistenti sono le attese legate ai fondi del Pnrr.

Ma, per quanto riguarda la realtà ragusana, finora si sa poco rispetto a come queste risorse economiche raggiungeranno il territorio.

Gli unici soldi, e non necessariamente provenienti dal Pnrr, che finora vediamo in circolo per ridare linfa all’economia sono quelli del Superbonus 110%.

Ma anche qui c’è un problema non da poco da affrontare. E cioè la nascita di nuove imprese, l’innalzamento dei costi delle materie prime e della manodopera, potrebbe, alla lunga, drogare il mercato e guastarlo rispetto a come lo conosciamo.

Noi chiediamo soltanto di capire dove sta andando la nostra provincia, qual è il progetto complessivo di crescita, ancora di più sfruttando queste risorse economiche europee, che abbiamo in mente e in che modo intendiamo concretizzarlo”.

Il presidente Gulino auspica “l’applicazione di buone prassi, anche per quanto concerne le nostre cooperative, affinché questo percorso possa svilupparsi nella maniera più adeguata possibile, drenando le somme finora rimaste impigliate in contesti europeo e nazionale”.

Ad esempio, la questione dell’autostrada Siracusa- Ragusa-Gela, che si ferma per il momento solo a Modica, almeno per quanto concerne le immediate prospettive future, ci faccia interrogare su un rischio, quello che la parte occidentale della provincia rimanga tagliata fuori da determinate dinamiche economiche”.


E poi c’è la questione del caro bollette. “Come se fosse la cosa più naturale del mondo – continua Gulino – ci viene annunciato che il costo di luce e gas aumenterà in bolletta di circa il 40%. Ma qualcuno ha una minima idea di che cosa vuol dire tutto questo per un’economia sostanzialmente debole e minata da mesi di restrizioni come quella della provincia di Ragusa?

Significherà un tracollo totale per tutte quelle imprese fragili che aspettavano il momento della ripartenza per rimettersi in sesto e che, invece, adesso, dovranno fare i conti con ulteriori perdite, forse irrimediabili.

Gianni Gulino

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