Omicidio Peppe Lucifora, sul suo collo nessuna traccia del DNA dell’assassino

Con l’audizione del consulente della difesa, si è aperto il processo a carico di Davide Corallo, il carabiniere di Giarratana accusato di essere l’assassino di Peppe Lucifora, il cuoco modicano barbaramente ucciso nel novembre del 2029 nella sua casa del quartiere Dente a Modica.
All’udienza, davanti alla Corte d’Assise di Catania, è stato presente anche l’avvocato di parte civile Ignazio Galfo che ha assistito alle integrazioni fornite dal consulente della difesa, il medico legale Maurizio Saliva secondo il quale sul corpo della vittima non ci sarebbero tracce del dna di Corallo.
Secondo il consulente anche gli orari della morte del povero Lucifora, sarebbero diversi da quelli presunti. L’altro consulente, il generale in congedo Luciano Garofano, verrà ascoltato il prossimo 10 settembre per un oggettivo impedimento.
Ricordiamo che all’interno dell’abitazione gli investigatori trovarono tracce del DNA di Corallo nei tubi di scarico del bagno dell’abitazione dove venne commesso l’omicidio.