“Questa mattina il ritratto di Don Ciccio Bonajuto è tornato al suo posto. Ci eravamo occupati ieri della mancanza del ritratto fotografico del papà del cioccolato di Modica, donato dal nipote Franco Ruta per essere ospitato, assieme ad altra tante belle cose, nella sala “ro durcieri. Oggi registriamo che tutto è stato sistemato.

“Peccato, peccato davvero che il suo sguardo non abbia potuto assistere ieri alla riapertura del Museo: ne sarebbe stato così felice, come ne sarebbe stato felice Franco, perché c’è chi ostinatamente ha creduto e chi ancora ostinatamente crede al valore della custodia delle cose che sono di tutti”, scrive in un post su FB l’Associazione Culturale Franco Ruta.

“Non ci ha creduto, evidentemente, non ci crede chi aveva arbitrariamente deciso di rimuovere da quella Bottega il ritratto di colui che l’ha fondata, come ogni giorno si impegna insieme ai suoi sodali, con ogni mezzo lecito e meno lecito, a tentare di rimuovere ogni traccia dell’opera di Franco Ruta dalla storia di questa città”.

“A queste persone diciamo serenamente: siamo in molti a ricordare, troppi perché possiate riuscire nello scopo e troppo fedeli al valore dei nostri ricordi perché possiamo consentirvelo”.

La nostra Associazione ha sempre scelto la strada che avrebbe scelto Franco: quella del dialogo prima della polemica.

“Grazie a questo, si legge ancora nel post, abbiamo ottenuto dal sindaco di Modica Ignazio Abbate l’impegno personale a porre rimedio al danno materiale e simbolico rappresentato da questo autentico furto ai danni della Bottega e del Museo e oggi il ritratto è tornato al suo posto”.

“Alla luce di questo e di molti altri ormai insopportabili precedenti, è proprio al sindaco che chiediamo che si faccia non solo garante della vigilanza sull’integrità dei beni presenti nel Museo – che è patrimonio di tutti i cittadini – ma anche garante della vigilanza contro ogni eventuale futuro tentativo di continuare a cancellare le tracce dell’opera di Franco Ruta: è anch’essa patrimonio di tutti i cittadini”.

“Nel frattempo chi andrà, d’ora in poi, a visitare il Museo, vada a trovare Don Ciccio: ha tanto da raccontare, che non è ancora stato raccontato”.