Virtus Ispica 0

Aci S. Antonio 4

Marcatori: al 7′ Sangiorgio, al 41′ Giannaula (rigore), al 53′ Fofana, al 58′ Giannaula.

Virtus Ispica: Gianchino, Migliore (dal 46′ Zocco), F. Bonaventura, Mammana (dal 46′ Tiralongo), Rodriguez, Jurado, D’Amico (dal 60′ Cavallo), Butera, Drago (dal 84′ Giuca), Vasquez, Achaval. A Disp: Incatasciato, M. Bonaventura, Cataudella, Bellavita . All. Saro Monaca.

Aci S. Antonio: Sciuto, Romeo, Godino, Fofana (dal 68′ Petrullo), Sardo, Salvucci, Catania (dal 72′ Lombardo), Sangiorgio (dal 60′ Frittitta), Giannaula (dal 65′ Dama), Gatto, Idoyaca (dal 60′ D’Emanuele). A Disp: Serafino, Donzuso, Sipala, Gulisano. All. Alfio Torrisi.

Arbitro: Paolo Isoardi di Cuneo.

Assistenti: Alberto Fiore e Giuseppe Calabrese di Messina

Ispica – Una Virtus Ispica mai in partita esce sconfitta nettamente dal confronto casalingo contro l’Aci S. Antonio e abbandona definitivamente le residue speranze di agganciare un posto nella griglia dei play off.

L’Aci S. Antonio, al “Moltisanti” ha fatto vedere di essere squadra ben costruita e ha faticato il minimo indispensabile per portare via con merito la sonante vittoria.

La resistenza dei giallorossi di Saro Monaca è durata appena 7′. L’ex Modica Alessio Sangiorgio,infatti, sblocca il punteggio a favore degli ospiti e mette in discesa il match.

La Virtus, infatti, stenta a reagire e non crea quasi nessun problema alla formazione di Torrisi che, forse, soffre di più il terreno arido e polveroso che la squadra giallorossa.

Ospiti che raddoppiano al 41′ grazie al calcio di rigore trasformato dal bomber Giannaula (nella foto).

Si va così al riposo con l’Aci S. Antonio saldamente in vantaggio. Nella ripresa Monaca rimescola le carte per cercare di raddrizzare il match, ma non ottiene i risultati sperati.

Gli ospiti sono assoluti padroni del campo e gestiscono con tranquillità la gara e appena alzano i ritmi vanno in gol. Al 53′ arriva il terzo gol con Fofana e 6′ dopo è Giannaula che firma il poker e la sua doppietta personale.

Poi gli ospiti fanno accademia e spengono sul nascere ogni tentativo virtussino di rendere meno amara la sconfitta.