La Sicilia non deve più bruciare e per questo oggi “faciemu ..scrusciu”

T𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶𝗻 𝗣𝗶𝗮𝘇𝘇𝗮 𝗦𝗮𝗻 𝗚𝗶𝗼𝘃𝗮𝗻𝗻𝗶, 𝗮 𝗥𝗮𝗴𝘂𝘀𝗮, 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗼𝗿𝗲 𝟭𝟴.𝟬𝟬 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝟭𝟵.𝟬𝟬.

” Facemu Scusciu for future” è il nome dato all’iniziativa contro gli incendi in Sicilia, che vede unite associazioni ambientaliste, comitati civici, coordinamenti, semplici cittadini e che partita da una denuncia sui social di Peppe Carnemolla, guida volontaria naturalistica, è diventata virale.

Il flash mob che si terrà venerdì 7 maggio on line alle 18 vedrà i partecipanti riuniti ognuno nel proprio territorio, davanti a palazzi in cui si prendono decisioni politiche o dentro i boschi bruciati,

L’iniziativa vuole infatti riportare l’attenzione sugli incendi dolosi, attraverso la partecipazione di 100 organismi pubblici attivi. E’ da evidenziare come gli incendi, per la regolarità con cui si verificano sono chiaramente collegabili alla criminalità, mandando in fumo un patrimonio naturale del territorio inestimabile, dal punto di vista turistico e biologico, poiché gli incendi non fanno che complicare le situazioni climatiche e i problemi di desertificazione che imprigionano l’isola in una morsa.

I promotori chiedono una seria azione di prevenzione che parta già nei primi giorni di aprile di ogni anno, un catasto degli incendi, il divieto di edificazione, di caccia e di pascolo per 10 anni nelle aeree colpite dagli incendi e il divieto di cambio di destinazione d’uso per almeno 15 anni e, infine, l’avviamento delle attività dei lavoratori della Forestale in tempi rapidissimi per la corretta e indispensabile manutenzione delle aree boschive.

Siamo infatti – scrivono in una nota – già in fortissimo ritardo e quest’anno, visto lo strano e rapido cambiamento climatico generale, rischiamo un enorme disastro ambientale. Non c’è tempo da perdere e vogliamo fare sentire al Presidente della Regione la voce di migliaia e migliaia di siciliani.

Questa è l’ennesima iniziativa al riguardo, che segue ad una lettera aperta al Presidente della Regione Musumeci con 20 proposte operative e una raccolta di firme, sottoscritta da più di 43 mila cittadini e cittadine, con la quale si chiede l’istituzione di una specifica commissione d’inchiesta, ma anche una riforma generale.

Peppe Carnemolla, ragusa

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