Cure domiciliari, positivi i risultati del progetto voluto dall’Asp di Ragusa

Ragusa – Dal mese di novembre dello scorso anno, il servizio di cure domiciliari per la Provincia di Ragusa, in riferimento ai pazienti in isolamento o in quarantena i quali necessitano di Assistenza Domiciliare Integrata e delle Cure Palliative,  è stato un grande successo.

Tutto ciò grazie ad un progetto nato dalla sinergia tra Asp Ragusa, Medi Care e Samot Ragusa Onlus.

Con questa progettazione, sono state organizzate quattroéquipes Covid-19 Domiciliari, tutte dotate degli adeguati DPI le quali, seguendo tutte le procedure di sanificazione, garantendo un percorso adatto per lo smaltimento dei rifiuti, e con un controllo periodico della loro situazione in riferimento alla verifica di un eventuale contagio,  sono state pianificate in questo modo: due dedicate all’Assistenza Domiciliare Integrata ( coinvolgendo un team di quattroInfermieri), un’équipe in riferimento al servizio Socio Assistenziale, rivolto agli anziani per i quali sia necessaria l’assistenza nella Cura della Persona e nei bisogni di Igiene ( grazie all’attività di quattro Operatori Socio-Assistenziale), ed infine una per le Cure Palliative preposta per le trasfusioni ( con la collaborazione di due Medici, un Infermiere e due Operatori Socio Assistenziali).

Sono attualmente assistiti 170 pazienti e gli interventi domiciliati sono stati 1235. Gli interventi principalmente erogati sono stati i seguenti: dalla somministrazione della terapia farmacologica ( e quindi intramuscolare, endovenosa e sottocutanea) alla medicazione delle ulcere cutanee, dagli interventi di igiene e cura della persona ai prelievi ematici, dalla somministrazione di nutrizione artificiale alla gestione della ventilazione meccanica artificiale, dalle trasfusioni di sangue alla paracentesi.

Questi tipi di interventi sono stati utili non solo nell’aspetto della tempistica e della continuità necessaria peri pazienti, ma hanno favorito anche la possibilità di liberare posti all’interno degli Ospedali per poter ridurre la pressione nei reparti dedicati.

Questo tipo di attività è stata di fondamentale importanza, visti i dati in riferimento alla Pandemia da Covid-19.

Infatti circa il 5-10% dei pazienti in Terapia Intensiva, e coloro i quali possono rientrare nelle proprie case avendo superato la fase acuta, sono soggetti alle necessarie cure ospedaliere, e quindi,nel secondo caso, anche alle cure domiciliari.

La collaborazione venutasi a consolidaretra i Medici di Medicina Generale e i Medici dell’ospedale “Giovanni Paolo II”, ha contribuito ad una migliore valutazione della gestione clinica dei pazienti e del supporto nei confronti dei familiari coinvolti, per un’assistenza condivisa sempre più all’avanguardia.

Matteo Burgio

Medi Care

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