A scuola tutti in presenza? Si spera per il prossimo anno, dietrofront del Governo

L’annuncio del rientro a scuola tutti in presenza dal 26 aprile, fatto qualche giorno fa dal premier Mario Draghi, rimarrà per il momento solo un annuncio, senza possibilità di trasformarsi in qualcosa di concreto.

Per quest’anno difficilmente potrà ormai cambiare qualcosa. Dalla prossima settimana fino alla fine dell’anno scolastico, gli studenti delle scuole superiori continueranno in parte la didattica a distanza. Il passo indietro è stato necessario dopo il confronto di ieri con le Regioni, i presidi e i sindacati: il Governo si è dovuto arrendere davanti all’evidenza dei fatti che non permettono un rientro in sicurezza.

Una conferma che ci arriva dal Presidente regionale dell’Associazione Nazionale Presidi, Maurizio Franzò che, da noi contattato, ha evidenziato come la riapertura al 100% non sia praticabile con il protocollo attualmente esistente sul distanziamento di 1 metro. Di fatti si ritornerebbe nelle identiche condizioni di inizio d’anno, quando moltissime scuole secondarie non avevano aule tali da ospitare tutti gli alunni in presenza.

Alla luce di ciò anche in Sicilia e in provincia di Ragusa si continuerà con il sistema misto, con alcuni ragazzi che seguiranno le lezioni a distanza, da casa. Permane anche il problema dei trasporti con la capienza ridotta al 50% e per risolvere quest’altra carenza sarebbe necessario aumentare le corse dedicate ai pendolari.

I presidi attendono le disposizioni normative che in base alle singole situazioni territoriali, possano permettere di aumentare la percentuale di alunni in presenza, ma è improbabile che qualcosa possa cambiare da qui alla fine dell’anno scolastico.

Bisogna infatti considerare che si tratterebbe di un provvedimento i cui effetti, con ormai poco più di 5 settimane di scuola, sarebbero relativi. Per le quinte classi si parla di aumentare di una settimana le lezioni in presenza rispetto all’attuale calendario,  utile per un approdo alla normalità, ma questo, secondo il preside Franzò può avere senso solo se anche in altri settori si opera in tal modo, in ogni caso rimane il problema dei trasporti e dei protocolli sull’utilizzo dei laboratori e del distanziamento nelle classi.

coronavirus, franzò, istruzione, presidi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


PUBBLICITÀ

Collabora con noi

Vuoi pubblicare un annuncio o effettuare una segnalazione?



Il Domani Ibleo © 2021. Tutti i diritti riservati. Designed by Ideology Creative Studio 

La testata e la linea grafica della testata è stata realizzata da Ariel Garofalo. www.arielgarofalo.com Email: arielgarofalo@gmail.com

Change privacy settings