I piccoli azionisti della Bapr chiedono aiuto. Lettera a Conte e Gualtieri

Ragusa – Il comitato dei piccoli azionisti della Banca Agricola Popolare di Ragusa, impegnato da tempo a risolvere l’intricata vicenda bancaria, ha coinvolto in un tavolo tecnico ancora aperto al MEF, sia la BAPR, sia tutte le Istituzioni tra le quali Banca d’Italia, Comitato e Associazioni dei consumatori, deputate a tentare di risolvere il problema che ci occupa.
Quello che il comitato chiede da tempo, è la rimozione di tutti gli ostacoli normativi e di vigilanza che non
consentono alla BAPR, banca solida e ben patrimonializzata, di riacquistare le azioni in titolarità dei soci, da
loro acquistate nel tempo, e restituire, pertanto, i risparmi investiti da coloro che ne fanno richiesta.
Il coinvolgimento dell’UE nel 2019 con il Commissario Valdis Dombrovskis ha permesso di sdoganare il limite
del 2% per l’acquisto delle azioni proprie (cosiddetta norma prudenziale) per le banche sane, infatti, proprio
a seguito di una interrogazione presentata da un europarlamentare, si è precisato il vincolo inderogabile di
tale limite, che non va per l’appunto applicato alle banche in salute.
In aggiunta, il recente divieto imposto dalla BCE a non erogare i dividendi, impone un ulteriore sacrificio agli
azionisti che, non potendo vendere le azioni, quantomeno avevano la certezza di un minimo utile dalla
proprietà delle azioni.
I punti centrali sui quali le Istituzioni devono dare delle risposte concrete, per sedare le proteste dei piccoli
azionisti, sono i seguenti:
1) Le autorizzazioni di somme chieste dalla BapR alla Banca d’Italia non possono essere considerate alla
stregua di un buy back – che risulta al momento “vietato” dalle Autorità di vigilanza a livello europeo, per le
note problematiche legate alla crisi economica. Il tema delle autorizzazioni al riacquisto di azioni proprie e
delle limitazioni di matrice comunitaria e nazionale, sappiamo avere il tenore di raccomandazione e
comunque carattere derogabile in presenza di determinati requisiti.
2) Si rende necessario trovare una soluzione, concordata e condivisa con l’istituto, per far sì che i diritti ad
oggi attribuiti agli eredi dei soci non si pongano come un oggettivo detrimento delle altre esigenze,
continuando a creare una oggettiva (e in taluni casi poco “democratica”) disparità di trattamento. Si fa anche
riferimento, rimanendo in argomento, alla esigenza di incrementare le disponibilità del fondo di solidarietà,
circostanza che consentirebbe, conseguentemente, di allargare i limiti (su criteri di invalidità e di Isee) previsti per l’accesso al fondo di solidarietà, specialmente in questo momento di particolare disagio sanitario
aggravato dal disagio economico.
3) Appare poi necessario ed urgente, risolvere i problemi del mercato secondario Hi-MTF, le cui norme, al
momento, non favoriscono la liquidabilità delle azioni, creando notevoli problemi ai soci che pongono le loro
azioni in vendita. Il mercato ha avuto un solo risultato: la perdita di più del 40% del valore delle azioni in poco più di un anno. Problematiche tutte note alle Autorità di Vigilanza. Il mercato non decolla per mancata fiducia tra clienti e banche per le note questioni bancarie, in cui il Governo ha introdotto un ristoro per i truffati.
In tutta questa vicenda riguardante la Banca Agricola popolare di Ragusa, banca siciliana riferimento del
territorio ed ottimamente patrimonializzata, il comitato ha avuto l’interesse costante del Sottosegretario
On.le Alessio Mattia Villarosa, ed è proprio grazie al suo impegno che si è istituito un tavolo al MEF ove si
sono avuti diversi incontri, oltre al fatto che lo stesso ha incontrato i piccoli azionisti a Ragusa per ben tre
volte.
Purtroppo, l’attuale emergenza sanitaria, ha impedito il proseguimento delle successive fasi ed è stato tutto
sospeso. Come se ciò non bastasse, si sono aggiunte problematiche riguardanti il Sottosegretario On.le
Villarosa (unico riferimento per gli azionisti) in riferimento alle mancate deleghe sulle banche, mettendo tutti
in gravi difficoltà ed acuendo la tensione degli azionisti, che è sfociata in plurime manifestazioni a danno
dell’immagine della Banca. A questo riguardo, con la presente ci si appella al Preg.mo Sig. Ministro affinché
faccia in modo di non pregiudicare il lavoro fin qui svolto proprio grazie alle necessarie interlocuzioni
Istituzionali.
La conseguenza spiacevole di quanto lamentato, è la protesta continua dei risparmiatori con conseguenti
danni irreparabili per lo stesso istituto bancario. Eppure con circa 35 milioni, la BapR potrebbe, attraverso
una deroga una tantum, con le necessarie autorizzazioni, risolvere il contenzioso autonomamente e senza
aiuti di Stato, considerato anche il periodo storico assai critico.
Pertanto, all’uopo, sarebbe auspicabile un incontro del Tavolo Tecnico al MEF – da attuarsi, nel rispetto delle
vigenti disposizioni governative emanate a tutela della salute pubblica e conseguenti alla fase epidemiologica
emergenziale ancora in atto, anche attraverso una Video Conferenza – al fine di potere avere un chiaro
confronto sulla definitiva soluzione del problema esposto. Sul punto, anche tenuto conto di quanto detto al
punto 3), si ritiene auspicabile allargare il tavolo tecnico ad un esponente di rilievo del mercato Hi-MTF.
In attesa di riscontro, si porgono distinti saluti.

IL COMITATO SPONTANEO PICCOLI AZIONISTI DELLA BAPR
Florinda Giangravè – Mirco Di Dato –Attilio Gregna – Salvo Barrano – Francesco Iemolo – Salvatore Rando

Banca d'Italia, ragusa

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